Papa Francesco torna a far sentire la propria vicinanza ai cristiani perseguitati in Iraq. Lo fa parlando in una piazza San Pietro con quasi 50.000 pellegrini e turisti raccolti davanti alla Basilica Vaticana."Siete nel cuore della Chiesa - dice il pontefice durante l'udienza generale - la Chiesa soffre con voi ed è fiera di voi. Fiera di avere figli come voi. Siete la sua forza e la testimonianza concreta e autentica del suo messaggio di salvezza, di perdono e di amore, vi abbraccio tutti, tutti, il Signore vi benedica e protegga sempre".
Nel rivolgere il benvenuto ai pellegrini di lingua araba, "in particolare a quelli provenienti dall’Iraq", il Papa sottolinea che "la Chiesa è madre e come tutte le madri sa accompagnare il figlio bisognoso, sollevare il figlio caduto, curare il malato, cercare il perduto e scuotere quello addormentato e anche difendere i figli indifesi e perseguitati".
In occasione dei 75 anni dell’inizio della Seconda guerra mondiale, Bergoglio ha voluto affidare "alla misericordia di Dio coloro che hanno perso la vita per amore della patria e dei fratelli, e invochiamo il dono della pace per tutte le nazioni dell’Europa e del mondo. Oggi specialmente abbiamo bisogno di pace".
Il Papa ha toccato anche un altro tema che gli sta particolarmente a cuore. "Con il lavoro non si gioca. Chi per motivi di denaro e di affari, per guadagnare di più, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone". È il monito che lancia il pontefice al termine dell’udienza generale.
"Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità - ricorda il Papa, salutando in particolare gli operai delle acciaierie di Terni della Thyssenkrupp - Ancora una volta rivolgo un accorato appello affinché non prevalga la logica del profitto ma quella della solidarietà e della giustizia".
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