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La Parigi no global fa la guerra alla polizia e non ai terroristi

Corteo non autorizzato in occasione della Cop21. Gli antagonisti devastano gli omaggi alle vittime degli attentati dello scorso 13 novembre

La Parigi no global fa la guerra alla polizia e non ai terroristi

Contro i poliziotti che presidiano placce de la Rèpublique piove addosso di tutto. Gli antagonisti che protestano contro la conferenza sul clima devastano gli omaggi alle vittime degli attentati dello scorso 13 novembre e lanciano i supporti in metallo per i lumini. È il volto violento della piazza no global che, anziché scendere in piazza contro i tagliagole dello Stato islamico, assalta le forze dell'ordine in un momento storico in cui la Francia dovrebbe compattarsi contro il fondamentalismo islamico. Dal cielo pieve davvero di tutto: oggetti di ogni genere e bottiglie.

La 21esima Conferenza sui cambiamenti climatici Cop21, in programma a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre, riunirà 196 paesi e attirerà quasi 50mila partecipanti, tra cui 25mila delegati ufficiali di governi, organizzazioni intergovernative, agenzie delle Nazioni Unite, ong e società civile. L'obiettivo è ottenere, per la prima volta in oltre 20 anni di negoziati, un accordo globale vincolante sul clima coinvolgendo tutte le parti e volto a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi centigradi. Il fischio d’inizio per i lavori è in programma per domani. Ma già oggi i black bloc hanno dato un assaggio della protesta anarchica e anti-capitalista che potrebbe andare in scena nei prossimi giorni.

Oltre 10mila persone hanno sfidato il bando a manifestare introdotto a Parigi dopo gli attacchi dei terroristi islamici e hanno formato una catena umana lungo il Boulevard Voltaire, proprio accanto a Place de la Republique, per denunciare "lo stato di emergenza climatico". Da qui, poi, le frange più violente, che aderiscono al collettivo "Anticop21", sono partite per attaccare le forze dell'ordine e ingaggiare la guerriglia urbana lanciando sassi e bottiglie. "Stato d’emergenza, stato di polizia - scandiscono i violenti - non ci toglierete il diritto di manifestare". Qualche antagonista col volto coperto dal passamontagna ha anche usato, come "proiettili", le scarpe che i manifestanti pacifici avevano lasciato in piazza qualche ora prima. Altri, invece, hanno tolto di mezzo i tanti omaggi alle vittime degli attacchi del 13 novembre posti attorno alla statua della Marianne.

Uno scempio che non solo calpesta il ricordo di 130 innocenti ma addirittura è d'aiuto ai terroristi islamici.

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