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Primo ok dal parlamento: è l'ora di Brexit

Westminster approva l'accordo proposto da Boris Johnson con 358 voti a favore. I consevatori accolgono il risultato con esultanza e fissano la data per la Brexit: "L'obiettivo è il 31 gennaio 2020"

Primo ok dal parlamento: è l'ora di Brexit

Bojo ce l'ha fatta. L'accordo di divorzio proposto a Bruxelles è stato approvato anche a Westminster con 358 voti favorevoli e 234 voti contrari. Un ampia maggioranza che finalmente si prefigge di mettere fine alla travagliata, quando agognata Brexit. Con buona pace di tutti quei cittadini britannici ed europei che non ne volevano proprio sapere. I Tories di Boris Johnson hanno accolto il risultato con esultanza, fissando la data dell'uscita dall'Unione: "L'obiettivo è 31 gennaio 2020". L'uscita dall'impasse Brexit se non altro consentirà al parlamento britannico di tornare a: "Pensare a come risolvere le questioni di tutti i giorni, e affrontare quello che attende le nostre vite", sostengono i laburisti.

Bruxelles, che per parte sua a trovato un accordo percorribile con il Regno Unito alla ricerca di un deal dal 2016, ha dichiarato: "Prendiamo nota del voto alla Camera dei Comuni. Seguiremo il processo di ratifica nel Regno Unito da vicino. Siamo pronti a fare i passi formali per chiudere l'accordo anche in Ue". Così il governo del primo ministro Johnson, che ha stravinto alle elezioni politiche anticipate del 12 dicembre, può rendersi artefice di un processo strenuamente ricercato dal popolo britannico, che ha confermato la sue decisione ogni volta che è stato richiamato alla urne. Ora alla Camera de Comuni di Londra non resta che votare il calendario che prevede il passaggio in parlamento della restante parte del disegno di legge: il EU Withdrawal Agreement Bill.

Il premier britannico ha dichiarato soddisfatto: "Promessa mantenuta - la Brexit sarà l'alba di una nuova era per il Regno Unito e il primo voto in programma alla Camera dei Comuni sulla legge di ratifica dell'uscita dall'Ue. È un regalo di Natale popolo britannico". "Sarà l'inizio di un nuovo decennio in cui il Regno Unito sarà un campione del libero commercio, dell'innovazione e della scienza, in grado di affrontare le sfide con vecchi e nuovi amici nel mondo". Indubbia e costante la delusione del leader dei laburisti Jeremy Corbyn, che dopo la pesante sconfitta alle elezioni anticipate, continua ad osteggiare il leader del partito Tory, ma ammette che la volontà popolare si è già espressa più volta.

Dunque è davvero l'ora della Brexit.

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