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Passa la legge anti no deal: ora Boris Johnson chiede il voto

Boris Johnson va sotto alla Camera dei Comuni: approvata la legge che vieta l'hard Brexit. Il premier già chiede a gran voce elezioni anticipate

Passa la legge anti no deal: ora Boris Johnson chiede il voto

Boris Johnson deve fare i conti lo scenario peggiore: l'approvazione della legge in grado di vincolare la Brexit a un accordo con l'Unione europea sta marciando indisturbata. Il provvedimento, che viene chiamato "anti no-deal", è passato presso la Camera dei Comuni. Ora dovranno esprimersi i Lord. Vale la pena sottolineare soprattutto come le difficoltà di Johnson nascano dalle frizioni interne al suo stesso schieramento politico: un deputato conservatore, poco prima che nella Camera dei comuni si votasse, è passato con il gruppo parlamentare dei Liberal Democratici. E la maggioranza è venuta meno. La contromisura individuata dal premier britannico è semplice: urne anticipate. Ma prima bisogna prima mettere la parola fine a questa legislatura. Non dipende dalla volontà di Johnson: la decisione finale spetta alla regina.

Però il leader sovranista ha già le idee chiare. E, come riportato da Repubblica, ha dichiarato che "il Paese deve decidere se io o il leader dell'opposizione dobbiamo andare a Bruxelles a negoziare per la Brexit". Jeremy Corbyn, che è l'avversario di Johnson in questa fase e colui che lo sfiderebbe in caso si andasse al voto anticipato, ha già fatto sapere di non essere disposto ad assecondare quanto prospettato dall'ex sindaco di Londra. Lo stesso che rischia di divenire, stando ai conti fatti pure da Sky Uk, il premier incaricato meno, da un punto di vista temporale, nella storia del Regno Unito. Bisognerà in ogni caso attendere il completamento dell'iter legislativo per poter disegnare una parabola politica precisa. Certo è che adesso la Brexit, specie nella sua versione hard, cioè senza previo accordo con l'Unione europea, non può più essere data per assodata.

Ma dopo tutto questo caos, la Camera dei comuni di Londra ha bocciato la mozione del premier Boris Johnson per chiedere elezioni anticipate al 15 ottobre.

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