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La pianta "magica" di Fidel Castro

Il Lider Maximo da anni coltivava la moringa oleifera, un arbusto noto anche come "l'albero della vita" le cui foglie sarebbero una panacea sia dal punto di vista nutrizionale che terapeutico

La pianta "magica" di Fidel Castro

Fidel Castro negli ultimi anni aveva rispolverato il suo antico interesse per l'agricoltura. In particolare si era concentrato soprattutto su una pianta, la moringa oleifera, che considerava ideale per "salvare il pianeta". Secondo molti sarebbe stata anche una delle ragioni della longevità del Lider Maximo.

Arbusto noto anche come "l'albero della vita", le foglie della moringa oleifera sarebbero una panacea sia dal punto di vista nutrizionale che terapeutico. La moringa infatti contiene più proteine del latte e più vitamine dell'arancia. Pare che da anni Fidel avesse creato nel suo giardino una piantagione privata di moringa. Si narra, infatti, che non ci si sia stato ospite, da Lula a Evo Morales, Nicolás Maduro, François Hollande a Maradona, al quale il Lìder Maximo non avesse illustrato i benefici e le virtù dell'arbusto miracoloso.

La moringa, ripeteva spesso Fidel, "è l'unica pianta che contiene ogni tipo di amminoacido e ha decine di proprietà medicinali, dai suoi effetti sul sistema digestivo fino agli effetti sul sonno". Il leader cubano era convinto che potesse essere anche una soluzione importante nella lotta alla denutrizione.

Da quando passò il testimone al fratello Raul, dieci anni fa, Fidel aveva cominciato a dedicare molto tempo al giardinaggio, ma l'interesse per l'agricoltura e il mondo rurale risaliva a molti anni prima. Figlio di un ricco proprietario terriero di Biran, nella provincia di Holguin, Fidel aveva difeso in passato l'autosufficienza alimentare così come la necessità di uscire dalla monocoltura della canna da zucchero, eredità del colonialismo.

Ma la passione per la moringa è andata ben oltre il giardino di casa Castro.

Cuba, infatti, sta investendo su questa pianta, con ettari e ettari di piantagioni, ed è in corso una cooperazione con la Cina attraverso strutture di ricerca nello Yunnan oltre che a L'Avana, per studiarne il potenziale nutrizionale e terapeutico.

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