Guerra in Ucraina

Pioggia di missili su Kiev: Mosca torna a colpire la capitale ucraina

Nelle scorse ore i russi hanno lanciato 14 missili su Kiev e dintorni: colpito un complesso residenziale nel distretto di Shevchenkivskyi. Prosegue intanto l'avanzata russa nel Donbass

Pioggia di missili su Kiev: Mosca torna a colpire la capitale ucraina

Kiev è nuovamente finita nel mirino della Russia. All'alba, Mosca ha colpito la capitale ucraina con missili da crociera. I media parlano di forti esplosioni concentrate nel distretto di Shevchenkivskyi, dove sarebbe stato centrato un complesso residenziale non distante dal centro. Nel Donbass, intanto, l'esercito russo ha completato la conquista di Severodonetsk ed è passato alla limitrofa Lysychansk, nella quale stanno andando in scena combattimenti strada per strada.

Kiev sotto attacco

Che per l'Ucraina sarebbe stato un risveglio complicato lo si era capito quando, intorno alle 4.40 locali (le 3.50 in Italia) erano tornate a risuonare le sirene anti aereo. Gli allarmi sono scattati nella capitale ma anche in altre zone del Paese, da Chernihiv a Mikolaiv, da Donetsk a Zaporizhzhia passando per Dnipropetrovsk. Gli abitanti sono stati invitati a raggiungere i rifugi. Secondo quanto riportato dal Kiev Independent, tre deflagrazioni hanno scosso la citata Kiev, anche se sui social si parla di un numero di esplosioni più numeroso, almeno quattro.

Le notizie sono ancora convulse, ma la causa di tutto sarebbe da ricercare in molteplici missili da crociera russi lanciati contro Kiev. Il sindaco della capitale ucraina, Vitaliy Klitschko, ha fatto sapere che le esplosioni sono state udite nel distretto di Shevchenkivskyi. I soccorritori sono subito giunti sul posto anche se, al momento, non sono disponibili informazioni su eventuali vittime. Il consigliere del ministero dell'Interno, Anton Gerashchenko, ha parlato di 14 missili, alcuni dei quali intercettati dalle difese anti aeree.

Dal canto loro, i cronisti di France Press hanno affermato di aver udito quattro deflagrazioni all'alba e che sarebbe stato colpito un complesso residenziale vicino al centro, dove si sarebbe sviluppato un incendio. I giornalisti hanno inoltre riferito di aver visto una grande nuvola di fumo grigio sollevarsi dall'area colpita. "Sono state udite quattro esplosioni, ora c'è fumo nero sopra la città. I missili hanno colpito edifici residenziali, non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime", ha invece scritto su twitter il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko.

L'avanzata russa nel Donbass

Che si tratti di un attacco strategico, magari per concentrare l'attenzione russa su Kiev mentre le truppe del Cremlino continuano ad avanzare nel Donbass, o di un nuovo, possibile tentativo di mettere nel mirino la capitale ucraina – con un ipotetico coinvolgimento della Bielorussia – poco importa. Da diversi giorni, infatti, la Russia ha dato una decisa accelerata alle sue operazioni in Ucraina. Nel quadrante orientale, dove è situato l'epicentro del conflitto, c'è da segnalare la definitiva conquista russa di Severodonetsk. Il sindacco della città, Oleksandre Striouk, lo ha dichiarato a chiare lettere alla tv ucraina.

Lo scorso giovedì, l'esercito di Kiev aveva annunciato il ritiro dalla città nel tentativo di difendere meglio la limitrofa Lysychansk. Questa città si trova nel Nord-Ovest della regione di Lugansk, separata solo dal fiume Severskiy Donets dalla sua città gemella Severodonetsk. Ebbene, le truppe russe e le milizie dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk sono entrate anche nella citata Lysychansk, l'ultima roccaforte ucraina nella regione orientale ucraina di Lugansk, e stanno già combattendo, strada per strada, all'interno del centro urbano.

"A questo punto la miniera nel territorio di Lysychansk è già stata catturata. Le nostre unità sono entrate anche nella cosiddetta fabbrica di gelatine", ha affermato Andrei Morochko, ufficiale delle milizie di Lugansk, citato dall'agenzia russa Tass.

Ricordiamo che la caduta di Severodonetsk e l'eventuale cattura di Lysychansk consentiranno al Cremlino di affermare di aver occupato l'intera regione di Lugansk e di aver così realizzato parte dell'obiettivo dichiarato di "liberare" tutto il Donbass, costituito anche dalla vicina regione di Donetsk.

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