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Polizia turca circonda base Nato di Incirlik

Un'ispezione di "routine" per il governo. Ma dalla stampa turca arrivano le indiscrezioni su un possibile secondo tentativo di golpe partito dalla base di Incirlik

Polizia turca circonda base Nato di Incirlik

Circa 7mila uomini della polizia turca hanno circondato nella notte tra sabato e domenica, tutti gli ingressi e le uscite della base aerea di Incirlik. “Un’ispezione di routine”, secondo il ministro turco per gli Affari Europei, Omer Celik. Un’operazione per sventare un secondo tentativo di colpo di Stato “gulenista”, secondo le indiscrezioni pubblicate dalla stampa turca.

Proprio nella base di Incirlik, infatti, si erano riforniti durante il tentativo di colpo di Stato dello scorso 15 luglio, i jet dell’aviazione turca che si erano alzati in volo sopra Istanbul ed Ankara per tentare di rovesciare il presidente Erdogan. Per questo, a seguito del tentativo di golpe, il comandante della stessa base aerea, Bekir Ercan Van, è stato arrestato dalle autorità di Ankara. Quella di Incirlik è la stessa base aerea, sita nella provincia meridionale di Adana, che la Turchia ha messo a disposizione delle forze aeree della Nato, degli Stati Uniti e degli altri Paesi membri della coalizione internazionale anti-Isis, come base di appoggio per far partire i raid aerei contro lo Stato Islamico in Iraq e in Siria. E dove gli Stati Uniti mantengono dalle 50 alle 90 testate nucleari.

La mobilitazione delle forze di polizia nella base di Incirlik è stata descritta dal ministro per gli Affari Europei, Omer Celik, via Twitter, come un “controllo di sicurezza di routine”. Tuttavia, complice la straordinaria mobilitazione tra forze di polizia e mezzi pesanti, la versione del governo non ha convinto la stampa turca. Secondo il quotidiano Hurriyet, infatti, proprio nella base potrebbe essere stato sventato un secondo tentativo di golpe. Il quotidiano ha infatti paragonato l’operazione di polizia, a quella che si è verificata in occasione del tentato golpe lo scorso 15 luglio. La polizia di Ankara ha poi fatto sapere che il controllo nella base è durato circa due ore e mezza. Celik ha quindi affermato, sempre via Twitter, che nella base "non ci sarebbero problemi".

Nonostante dopo il tentativo di colpo di Stato, la struttura sia stata oggetto di diverse significative restrizioni da parte del governo, le operazioni delle missioni straniere nella base sembrano proseguire "normalmente”.

È quanto ha affermato, infatti, lunedì scorso, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Ashton Carter, il quale, dopo un colloquio telefonico con l'omologo turco Fikri Isik, aveva confermato come anche le operazioni aeree della Coalizione internazionale anti-Isis fossero "tornate alla normalità".

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