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Un Presidente a Palermo

Qualche consiglio molto pratico per avvicinare la Cina e la Sicilia

Un Presidente a Palermo

Mai come in questa pandemia abbiamo capito che davvero viviamo un’era di globalizzazione, in cui fattore fondamentale è la cooperazione tra nazioni per scambiarsi, in prima battuta, informazioni, metodi organizzativi e tecnologie. Non è tempo di diffidenze e sospetti, ma di avvicinamento e conoscenza reciproca. Proprio in questi frangenti, è da ammirare la forza organizzativa messa in campo dalla Cina per circoscrivere e sconfiggere il virus. Magari a breve l’Italia userà il vaccino messo a punto dalla Cina: un ottimo punto di partenza per riprendere un percorso virtuoso che porti a scambi commerciali e a flussi turistici reciproci, importanti per quantità e per valore.

La visita di Xi Jinping

Due anni fa il presidente Xi Jinping ha visitato Palermo durante la sua visita di Stato in Italia. La Sicilia, la mia regione, è una delle mete più desiderate dai turisti di tutto il mondo. In Cina, con una adeguata promozione del brand “Sicilia” possiamo ottenere ottimi risultati. Sette siti Unesco, una varietà di luoghi di bellezza naturale – dalle spiagge di tutti i colori al fuoco dell'Etna, la strabiliante ricchezza enogastronomica, l’offerta culturale e soprattutto la possibilità di fare esperienza di uno stile di vita riconosciuto nel mondo come elegante e godibile. Sono tutti vantaggi competitivi da mettere sul piatto e da comunicare in maniera intelligente e innovativa in Cina.

E' bello l'incontro e lo scambio tra due culture che sebbene di matrice diversa trovano dei punti di contatto nei valori tradizionali della famiglia, nell'onorare gli anziani, nell’accoglienza e nel profondo rispetto dell’ospite… valori che oggi più che mai devono avere il giusto risalto per promuovere l’isola.

Ci sono già state esperienze di scambi. Io stessa ho accolto una missione conoscitiva del Chinese People's Association for Friendship with Foreign Countries, giunta col proposito di offrire alle aziende turistiche nostrane formazione sulla cultura cinese e su quanto è necessario per accogliere il turismo orientale, in termini di abitudini, strumenti linguistici e culturali. Ricordo nitidamente che il contatto con la delegazione cinese - tutti alti dirigenti di imprese pubbliche del comparto turistico - ha consentito innanzitutto di sfatare una serie di luoghi comuni e ha gettato le basi per un più che possibile sviluppo economico reciproco.

L'importanza della Sicilia

Abbiamo compreso ad esempio che il vino dell’Etna, decisamente meno costoso del Barolo o del Bordeaux, è graditissimo e che, ancora di più, è apprezzata la storia di una viticoltura “eroica” sulle falde dell’Etna: quindi grande spazio anche per l’esportazione del vino. Ancora, la disponibilità di area pulita e salubre (che noi diamo per scontata, ma che è preziosa per chi abita in metropoli inquinate) è un plus che non abbiamo mai valorizzato nella promozione turistica. Alle nostre imprese serve certamente un set minimo di comunicazione in lingua (segnaletica, menu, formule di saluto e benvenuto) ma anche di dotazioni di confort predilette dal popolo cinese (l’acqua calda ai pasti, il riso a colazione…). La formazione in ambito hotellerie serve tantissimo, in questo caso, per una apertura culturale e di costume.

Infine, che cosa ci occorre sul versante politico-organizzativo? Oltre al potenziamento degli scali aeroportuali e dei voli da e per la Sicilia, certamente serve il miglioramento infrastrutturale, ed anche una campagna istituzionale di promozione della Sicilia nelle maggiori città cinesi e sui social cinesi (grazie ad esempio a Vip che possano essere testimonial, una metodica molto utilizzata in Cina e di grande impatto). Così si potrebbe diffondere la nostra immagine e incuriosire i viaggiatori cinesi a scegliere la nostra Isola. Usando i mezzi digitali, l’investimento sarebbe contenuto e raggiungerebbe larghe fasce di utenti. La visita del Presidente Xi a Palermo non ha terminato di sortire i suoi effetti.

L'autrice, Urania Papatheu, è Senatore della Repubblica

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