Preso a sputi da cliente, tassista Trevor Belle muore per coronavirus

La terribile vicenda a Londra. Spintonato e preso a sputi, Trevor è tornato a casa e dopo pochi giorni ha manifestato i primi sintomi del Covid-19, finendo subito in rianimazione

Preso a sputi da cliente, tassista Trevor Belle muore per coronavirus

Una storia a dir poco drammatica quella del tassista londinese Trevor Belle, aggredito durante il lavoro da un giovane cliente affetto da coronavirus: contagiato da quest'ultimo, l'uomo è morto poco tempo dopo il suo ricovero in ospedale. Deciso a trasmettergli in morbo, infatti, il ragazzo gli aveva volontariamente sputato addosso, riuscendo purtroppo nel proprio abominevole intento.

A raccontare la terribile vicenda è la moglie di Belle, devastata dalla perdita. L'incubo, ricorda la donna, aveva avuto inizio lo scorso 22 marzo, quando il coniuge 60enne aveva accettato di far salire sul proprio taxi un soggetto descritto come un 19enne dal forte accento irlandese. Trevor aveva svolto il proprio dovere con la consueta professionalità, ma una volta arrivati a destinazione (West Ham Lane a Stratford, nell'est di Londra), il ragazzo si era rifiutato di pagare la corsa. Da qui l'accesa discussione, presto sfociata in scontro fisico.

Deciso ad andarsene senza privarsi delle nove sterline dovute al tassista, il giovane aveva attaccato il 60enne, per poi sputargli contro: "Ho il coronavirus, ora lo hai anche tu", aveva urlato prima di scappare, come riferito dal Guardian.

Un gesto di una crudeltà inaudita. Tornato a casa sotto choc, Trevor aveva raccontato tutto alla compagna, Kelly Esqulant, per poi provvedere a denunciare la vicenda alle forze dell'ordine. La minaccia del 19enne si era purtroppo concretizzata in brevissimo tempo. A soli 4 giorni di distanza dall'episodio, infatti, l'uomo aveva cominciato a manifestare i primi sintomi riconducibili al Covid-19.

Inutile la corsa al Royal Hospital di Londra: le condizioni del 60enne avevano continuato a peggiorare, tanto da costringere i medici ad indurgli il coma. Trevor Belle è spirato lo scorso 18 aprile, pochi giorni dopo aver compiuto 61 anni. Prima di dare il proprio consenso al coma farmacologico, l'uomo aveva invitato i sanitari a servirsi del suo sangue per studiare la patologia e trovare così una cura per i futuri pazienti.

Padre di tre figli, l'uomo ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia. In seguito all'accaduto, la moglie Kelly ha scritto al primo ministro Boris Johnson per denunciare la vicenda. "Non so neppure se l'ha ricevuta, ma gli ho scritto un'email per spiegargli cosa è successo a Trevor", ha raccontato la donna.

Prima del funerale, la compagna di Belle ha acconsentito che i medici prelevassero dei campioni di sangue dall'uomo per impiegarli nelle ricerche in laboratorio. Da successivi esami, è poi emerso che Trevor soffriva di diabete di Tipo2, uno stato di salute che può aver "aperto la strada" al coronavirus. Le sue esequie si sono svolte alla presenza di sole 20 persone, ed è stata successivamente avviata una raccolta fondi su GoFundMe per coprire i costi delle spese per la celebrazione.

Damian Briggs, un amico di Trevor, ha ricordato l'uomo come una persona gioviale: "Per quanto la vita fosse

dura, trovava sempre il modo di farti sorridere, così da distogliere la tua mente dal problema".

Forte la condanna delle associazioni sindacali, che hanno definito l'episodio come"disgustoso e spaventoso".

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