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Primarie dem Usa, Biden trionfa nel secondo Supertuesday

Biden ha commentato il proprio trionfo tendendo la mano allo sconfitto Biden e invitando i dem all’unità, in nome dell’obiettivo di battere Trump

Primarie dem Usa, Biden trionfa nel secondo Supertuesday

I risultati parziali del secondo Supertuesday delle primarie dei democratici Usa sono prossimi a decretare la vittoria di Joe Biden, riuscito a conquistare più delegati di Bernie Sanders. L’ex vice di Obama è infatti in vantaggio in quattro dei sei Stati (Michigan, Mississippi, Missouri, Washington, North Dakota e Idaho) che erano chiamati al voto per designare il rappresentante del fronte progressista che sfiderà Trump a novembre.

La promessa rivoluzionaria di Sanders, evidenzia oggi La Repubblica, sembra, a mano a mano che i voti vengono raccolti e comunicati dai vertici dem, avere fatto breccia esclusivamente nell’elettorato di due sole entità federate, ossia il North Dakota, dove gli viene accreditato il 47,5% dei consensi, e lo Stato di Washington, tradizionalmente incline a favorire i candidati più a sinistra.

Stavolta però, la ricetta socialista del senatore del Vermont non avrebbe particolarmente calamitato gli abitanti di Seattle e dintorni, poiché lo spoglio delle schede sta regalando un testa a testa tra Sanders e il moderato Biden.

L’ex vicepresidente Usa, sottolinea il quotidiano romano, esce invece da queste consultazioni come vincitore assoluto, aggiudicandosi quattro Stati e incrementando così il suo divario, in termini di super-delegati, con lo sfidante radicale. Biden si avvicina appunto sempre più alla soglia dei 1991 delegati necessari a divenire il candidato ufficiale del Partito democratico alle presidenziali di novembre. Egli ne ha appunto conquistati finora ben 820.

Altamente simbolici sono stati, spiega la testata fondata da Eugenio Scalfari, i trionfi dell’ex vice di Obama in determinati Stati che andavano al voto: Michigan, Mississippi e Missouri. Il primo, segnato da una pesante deindustrializzazione e da uno zoccolo duro di militanti altamente sindacalizzati, ha clamorosamente voltato le spalle a Sanders, presentatosi costantemente come il campione della classe operaia, preferendo il messaggio moderato di Biden.

La netta vittoria di quest’ultimo in Mississippi, dove gran parte della popolazione è di colore, è invece la dimostrazione del fatto, rimarca Repubblica, che il senatore del Vermont non è riuscito a convincere della bontà del suo programma statalista i cittadini afroamericani.

Quanto al Missouri, lì l’esponente socialista, rispetto alle primarie di quattro anni fa, peggiora il suo risultato elettorale, passando dal 46% delle preferenze conseguito allora nella sfida con Hillary Clinton all’attuale 34%.

Biden, una volta constatato di avere vinto quasi sicuramente nella maggior parte dei sei Stati al voto in questo Supertuesday, ha pronunciato un discorso ai suoi sostenitori, parlando come se fosse già il candidato ufficiale dei dem per le presidenziali di novembre. Egli, citato dal giornale romano, ha quindi esortato Sanders e tutto il Partito democratico a mantenere unito il fronte progressista per mandare a casa Trump, ricordando contestualmente i suoi capisaldi programmatici: “Non lasceremo nessuno indietro, l'America deve tornare a guidare il mondo e non a isolarsi come sta facendo questo Presidente. È in gioco la nostra democrazia”. Il trionfatore della consultazione ha inoltre rilanciato la sua proposta di rafforzare ed estendere il programma sanitario Obamacare, facendo di conseguenza leva sulle paure degli americani, su cui incombe lo spettro del coronavirus.

Il senatore socialista, per il momento, non ha risposto all’appello conciliante di Biden, preferendo rimanere in silenzio mentre lo spoglio delle schede continua.

La corsa del socialista verso la nomination democratica, malgrado l’“onda blu” sviluppatasi a sostegno dell’ex vice di Obama, non sarebbe in teoria ancora compromessa, dato che, nelle prossime tornate elettorali, saranno chiamati al voto degli Stati molto popolosi e che portano in dote un significativo numero di super-delegati: Florida, Ohio, Illinois, New York.

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