La fine del conflitto fra Russia ed Ucraina? Sebbene si tratti di una possibilità di cui ancora si ha poca certezza, secondo il giornalista Lucio Caracciolo a conflitto cessato l'Italia finirà ai margini, con l'Alleanza Atlantica più concentrata sui quadranti Est e Nord. Il Mediterraneo, pertanto, resterà scoperto, e si concretizzerà quella "Nato Baltica" profetizzata anni fa dal politico e accademico Gianni De Michelis.
Modifiche al profilo dello schieramento
Nel suo intervento sul quotidiano La Stampa, Caracciolo spiega che, se le cose dovessero andare come immagina, il fronte marittimo italiano avrà bisogno di una maggiore attenzione da parte del Paese, perché gli alleati andranno naturalmente a concentrarsi su altri fronti, in previsione della sfida cinese. "La difesa dell'Europa sarà affare anzitutto degli europei. I quali dietro la facciata unitaria procedono in ordine rigorosamente sparso. A guerra in corso. Figuriamoci dopo", afferma il giornalista. "Il profilo dello schieramento occidentale post-invasione dell'Ucraina è in via di ridefinizione. Polonia e Romania si profilano da tempo perni avanzati sul fronte orientale. Svezia e Finlandia (neutri pro forma, atlantici di fatto, presto forse di diritto) accompagneranno i baltici ex sovietici nel primo controllo della frontiera settentrionale della Russia. E la Germania riarmata in grande si affermerà potenza centrale nel contenimento di Mosca", aggiunge.
Caracciolo prevede uno schieramento superiore a 100mila soldati americani in Europa, stanziati più a est rispetto alle basi di adesso."Un Joint Force Command atlantico in Polonia, oltre ai tre attuali in Olanda (Brunssum), Italia (Napoli) e Stati Uniti (Norfolk)", ipotizza. Il giornalista parla anche di un probile scudo missilistico che avrà lo scopo di neutralizzare gli ipersonici russi.
Il riarmo tedesco
Sempre su La Stampa, Caracciolo parla del riarmo tedesco, ed a tal proposito riporta i 102 miliardi assegnati dal cancelliere Olaf Scholz alle Forze armate. Non solo, la Germania si è anche impegnata a spendere almeno il 2% del Pil per la difesa nei prossimi anni. "Si è scatenata la competizione fra le industrie nazionali del settore - quarto conglomerato su scala planetaria", spiega Lucio Caracciolo. "Alcune delle quali stanno rifornendo direttamente gli ucraini visto che Berlino non si affretta a inviare armamenti a Kiev, anche perché ha i magazzini semivuoti".
Il giornalista afferma che, dopo la seconda guerra mondiale, la Germania ha dato per la prima volta avvio ad un vero e proprio dibattito strategico "che investe una delle società più paciose dell'Occidente".
"Impressionante il quasi totale silenzio italiano sulla svolta di Scholz", commenta Caracciolo."Neanche cotanto riarmo tedesco, che fa della Germania finalmente una potenza a tutto tondo, fosse episodio minore. Dopo le chiacchiere sulla difesa europea, quando si passa ai fatti noi guardiamo altrove.
A meno di non considerare seria la discussione nostrana sul futuro aumento delle spese per la difesa, un misto di aspirazioni e promesse senza alcuna sostanza strategica alle spalle, più tocco moralistico", aggiunge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.