Il miliardario americano di origini ungheresi George Soros, fondatore dell’ong Open Society Foundations, ha in questi giorni esortato l’Unione europea a “svegliarsi” e ad “affrontare la minaccia sovranista”.
In un’intervista al sito Internet dell’organizzazione no-profit Project Syndicate, il magnate ha descritto l’attuale leadership di Bruxelles come un “sonnambulo che cammina verso l’oblio”. Ad avviso di Soros, i vertici Ue sarebbero infatti “completamente scollegati dalla realtà”, caratterizzata al giorno d’oggi da un “crescente malessere” dei popoli del “Vecchio continente” e da una conseguente “ascesa dei movimenti anti-establishment” persino in importanti Paesi fondatori del progetto europeo: “Germania, Francia e Italia”.
A detta del fondatore dell’Open Society Foundations, la Commissione Juncker avrebbe ormai raggiunto un “livello di insensibilità e ottusità” pari a quello dei “Politburo dei regimi comunisti del passato”. Il miliardario ha quindi asserito che se l’Ue continuerà a “fare finta di non vedere” la “rivoluzione sovranista in corso” farà “la stessa fine dell’Unione Sovietica nel 1991”, ossia andrà incontro alla “dissoluzione”.
Soros ha poi delineato le “soluzioni concrete” al “problema populista”. Secondo lui, la crescita dei sentimenti anti-europei nel continente può essere arrestata grazie soltanto all’“introduzione, da parte delle autorità di ogni Paese, di nuovi meccanismi di partecipazione popolare alle decisioni politiche nazionali”, all’“avvio di un dibattito serio sulla riforma dei trattati Ue” e all’“effettiva applicazione delle sanzioni prescritte dalla normativa comunitaria a carico degli Stati membri che calpestano i valori democratici”.
Il filantropo, spesso accusato dagli esponenti sovranisti di incoraggiare la “scristianizzazione” del “Vecchio continente”, ha infine esortato i cittadini e le associazioni
“fedeli al sogno europeo” a “mobilitarsi” al fine di scongiurare un “exploit” delle forze anti-establishment in occasione delle elezioni di maggio per il rinnovo del parlamento di Strasburgo.
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