Guerra in Ucraina

L'allarme degli 007 Usa: torna lo spettro delle armi nucleari russe

Vladimir Putin ha spiegato che la Russia risponderà allo stesso modo se la Nato dispiegherà truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia. Allarme dell'intelligence americana: possibile che con il prolungarsi della guerra Mosca possa usare le armi nucleari

L'allarme degli 007 Usa: torna lo spettro delle armi nucleari russe

Vladimir Putin ha accusato la Nato di essere uno strumento nelle mani degli Stati Uniti, avere "ambizioni imperiali" e affermare la propria "supremazia" attraverso il conflitto in Ucraina. Nel frattempo gli 007 Usa hanno lanciato l'allarme sul possibile utilizzo russo dell'arma nucleare. A completare l'escalation, il riconoscimento della Siria dell'indipendenza e della sovranità delle repubbliche di Donetsk e di Luhansk, nel Donbass, che ha portato Volodymyr Zelensky a rompere le relazioni diplomatiche con Damasco.

Le minacce di Putin

In occasione della sua visita in Turkmenistan, Putin ha usato parole emblematiche. Innanzututto, ha spiegato il capo del Cremlino, la Russia risponderà allo stesso modo se la Nato dispiegherà truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia dopo che si saranno unite all'alleanza militare guidata dagli Stati Uniti. "Svezia e Finlandia vogliono unirsi alla Nato? Che lo facciano", ha dichiarato Putin.

Il presidente russo ha sottolineato però che Stoccolma ed Helsinki "devono capire che prima non c'era alcuna minaccia, mentre ora se i contingenti militari e le infrastrutture saranno dispiegati lì dovremo rispondere in modo simile e creare eguali minacce per i territori da cui vengono minacce nei nostri confronti". Da Ashgabat, Putin ha quindi dichiarato che sarà inevitabile che le relazioni di Mosca con Helsinki e Stoccolma si inaspriranno a causa della loro adesione alla Nato. "Tra noi è andato tutto bene, ma ora potrebbero esserci delle tensioni. Di certo ci saranno: è inevitabile se c'è una minaccia per noi", ha affermato il presidente russo.

"In Ucraina procede tutto secondo i piani"

Sulla guerra in Ucraina, Putin ha confermato che "tutto sta andando secondo i piani" e che gli obiettivi della Russia non sono cambiati. "L'obiettivo finale è la liberazione del Donbass e la creazione di condizioni che garantiscano la sicurezza della Russia stessa", ha spiegato Putin, senza fornire ulteriori dettagli, aggiungendo che le tattiche per raggiungere quest'obiettivo "possono essere diverse".

Per quanto riguarda il raid russo sul centro commerciale di Kremenchuk, Putin ha detto che "non c'è stato alcun attacco terroristico". "L'esercito russo non colpisce alcun obiettivo civile. Non ce n'è bisogno, abbiamo armi moderne a lungo raggio ad alta precisione e raggiungiamo i nostri obiettivi", ha dichiarato. Non è mancata, poi, una replica del leader russo al premier britannico Boris Johnson, che aveva detto che se Putin fosse stato una donna non avrebbe mai iniziato una guerra. Il capo del Cremlino ha ricordato la premier britannica Margaret Thatcher e la guerra delle Falkland e ha aggiunto che "invitare Kiev a continuare a combattere conferma che l'Ucraina è semplicemente un mezzo per l'Occidente per raggiungere i suoi obiettivi".

L'allarme Usa sulle armi nucleari russe

Dagli Stati Uniti, il capo dell'intelligence Usa, Avril Haines, ha dichiarato che col prolungarsi della guerra in Ucraina è possibile che la Russia usi le armi nucleari. Per l'intelligence americana dopo quattro mesi di conflitto, Mosca ci metterà anni a ricostruire le sue forze. E "in questo lasso di tempo è possibile che le forze di Vladimir Putin facciano affidamento su altri mezzi come i cyberattacchi, i ricatti energetici o le armi nucleari per cercare di gestire e proiettare potere e influenza a livello globale", ha spiegato la numero uno dell'intelligence.

Haines ha quindi affermato che a questo punto del conflitto le agenzie di intelligence Usa vedono tre possibili scenari: il più probabile è quello in cui il conflitto si protrae e le forze russe continuino a compiere piccoli progressi senza sfondare. Il secondo che le forze di Mosca riescano a prevalere, il terzo che l'Ucraina stabilizzi le linee del fronte ottenendo piccoli guadagni. La priorità di Putin adesso, ha spiegato ancora la numero uno dell'intelligence americana, è "progredire nel Donbass e sconfiggere le forze ucraine, un'operazione che secondo Mosca porterà al crollo della resistenza interna".

Lontano dai campi di battaglia il governo siriano di Bashar al Assad, sostenuto da Mosca, ha riconosciuto ufficialmente "l'indipendenza e la sovranità" delle repubbliche di Donetsk e di Lugansk nel Donbass. Secca la risposta di Zelensky.

"Non ci saranno più relazioni tra Ucraina e Siria", ha detto il presidente ucraino in un video pubblicato su Telegram, affermando che "la pressione delle sanzioni" contro Damasco, alleato della Russia, "sarà ancora più forte".

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