“Non sono cattiva, è che mi disegnano così”, si giustificava la protagonista di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”. Trent’anni dopo è il presidente russo, Vladimir Putin, a parafrasare una delle battute più famose del celebre film di animazione hollywoodiano, in un’intervista con il giornalista Vladimir Soloviev.
“Mi dipingono come il cattivo? Ormai mi sono abituato", esclama il capo del Cremlino, rispondendo ad una domanda sulla visione negativa della sua presidenza che viene spesso proposta in Occidente. Ma la retorica anti-russa che circola in Europa e Oltreoceano, non sembra preoccuparlo. "Per prima cosa, ci ho fatto l'abitudine da tempo”, confessa. E in secondo luogo, assicura, “le mie linee guida sono rappresentate dagli interessi della Russia e del suo popolo”. “Finché sento di seguirle, non abbandono il mio percorso e mi preoccupo davvero poco di altre cose - ha aggiunto - semplicemente, non mi distraggono dagli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi che considero primari per il mio Paese".
Il colloquio tra Putin e Soloviev, di cui l’agenzia russa Tass ha pubblicato un breve estratto, è contenuto in un documentario intitolato “World Order 2018”. Nell’intervista il giornalista ha anche chiesto al presidente russo come ci si senta ad essere dipinto come "il cattivo" della situazione? "La domanda andrebbe fatta ai cattivi”, ha ribattuto Putin. “È un'opinione espressa da fonti occidentali”, ha poi precisato il presidente, “ma non tutti, persino in Occidente, la condividono". Il capo del Cremlino ha quindi fatto un appello ai Paesi che vogliono “costruire relazioni con la Russia”. "Bisogna sempre mantenere una posizione di principio, onesta e aperta. Questo vale sia nei rapporti quotidiani tra le persone, sia in ambito internazionale”, ha ricordato, “crea fiducia e rispetto, ed è la base per collaborare".
A “coloro che semina veleno”, avverte invece Putin, “tutto potrebbe ritorcersi contro, come un boomerang”. La pubblicazione dell’intervista arriva nel pieno della crisi tra Russia e Gran Bretagna per il caso del sospetto avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal, e di sua figlia Yulia, di 33 anni, trovati privi di sensi su una panchina davanti a un centro commerciale a Salisbury, in Inghilterra, e mentre proseguono le accuse su una presunta ingerenza russa sul voto americano. Da parte sua, il presidente si prepara a conquistare il suo quarto mandato al Cremlino nelle elezioni del prossimo 18 marzo, anche se con qualche difficoltà.
Secondo un recente sondaggio del centro demoscopico ufficiale VTsIOM il gradimento di Vladimir Putin nelle grandi città del Paese, come Mosca e San Pietroburgo, sarebbe crollato di oltre 12 punti percentuali nel mese di febbraio, passando dal 69,7% al 57,1% in un mese. Lo stesso trend negativo è stato registrato in tutte le città che contano tra i 100.000 e i 500.000 abitanti, mentre il rating è rimasto stabile nei piccoli centri. Il calo dei consensi, per il direttore generale del centro, Valery Fedorov, intervistato dal quotidiano Vedomosti, è da attribuirsi alla maggiore “consapevolezza” politica di chi risiede nelle grandi città, che spesso possiede “più fonti di informazione” e per questo è “più critico verso le autorità". Ma anche alla “mancanza di una reale attività di campagna elettorale” da parte del capo del Cremlino, che punta comunque a conquistare almeno il 70% dei consensi.
A beneficiare, in parte, della diminuzione del gradimento verso il presidente, secondo i sondaggisti, sarebbe il candidato comunista Pavel Grudinin, che potrebbe diventare così il secondo candidato più votato alle prossime elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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