Guerra in Ucraina

"Inutile parlargli...". La frase che svela cosa accade nel Palazzo dello Zar

Persino i più alti funzionari del Cremlino, quelli che fino a poco tempo fa erano abituati a lavorare spalla a spalla con Vladimir Putin, non sarebbero più in grado di fermare il loro leader

"Inutile parlargli...". La frase che svela cosa accade nel Palazzo dello Zar

"Inutile parlare con il presidente. Non ascolta più nessuno". Persino i più alti funzionari del Cremlino, quelli che fino a poco tempo fa erano abituati a lavorare spalla a spalla con Vladimir Putin, non sarebbero più in grado di fermare il loro leader.

Situazione fuori controllo?

A quanto pare, Putin non potrebbe essere in alcun modo convinto a fermare l’operazione militare speciale in Ucraina. La missione terminerà soltanto quando saranno raggiunti gli obiettivi prefissati. Il punto, hanno fatto sapere membri delle élite politiche e militari russe alla giornalista indipendente Farida Rustamova, è che il capo del Cremlino non crederebbe neppure ai negoziati di pace. Li starebbe utilizzando solo per guadagnare tempo. Non solo: Putin pare essere ancora convinto di poter conquistare la costa del Mar d’Azov e l’intero Donbass.

"Nessuno può insistere su niente. Possono pure andarci a chiacchierare, ragionare, ma non ha senso", ha svelato un funzionario citato da Repubblica. L’idea che Putin sta propinando a tutti sarebbe ormai diventata una sorta di disco rotto. "Volevamo essere amici, ma ci hanno dichiarato nemici, ci hanno circondati da tutte le parti, erano pronti ad accettare l'Ucraina nella Nato e a dispiegarvi missili. Sono stati loro a provocarci e non c'era altra scelta", ha aggiunto la stessa fonte anonima.

La caduta delle "torri del Cremlino"

Emergono ulteriori particolari. Ad esempio Putin sarebbe sempre più inaccessibile, ancor più del previsto. Il cerchio magico, a condizioni normali ristrettissimo, avrebbe subito nuove restrizioni. "Non ci sono più cerchie, tutto è stato azzerato. Ognuno è diventato attore della propria storia. Ci sono solo azioni sporadiche individuali", ha puntualizzato un altro funzionario alla Rustamova.

Le "torri del Cremlino", le famigerate torri impersonate da generali, spie, falchi, oligarchi e via dicendo, sarebbero state sparigliate da Putin. Se nel recente passato il presidente russo era l’ago della bilancia, l’uomo al centro della scacchiera, equidistante da ogni singola torre, adesso il sistema di potere moscovita avrebbe perso qualsiasi equilibrio. Di sicuro il leader russo ha mollato la "torre dei liberali" rappresentata da Aleksej Kudrin e German Gref, rispettivamente capo della Camera dei Conti e presidente di Sberbank.

La "bolla" di Putin

La diffidenza di Putin si è manifestata anche all’indirizzo del Consiglio scientifico del Consiglio di sicurezza, dal quale sono stati espulsi quattro esperti che si erano espressi contro le ostilità in Ucraina. Per quanto riguarda la "torre degli oligarchi", sarebbe rimasto in sella soltanto Roman Abramovich. Complessa anche la situazione dei falchi, dal momento che il presidente russo non si lascerebbe più avvicinare neppure da Sergej Shoigu e Valerij Gerasimov, ovvero il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore.

In definitiva, Putin risulta essere completamente inaccessibile se non a pochissimi elementi. Una delle poche eccezioni sarebbe Jurij Kovalchuck, azionista di Banca Rossija.

Secondo alcune indiscrezioni, entrambi avrebbero pianificato come restaurare "la grandezza della Russia".

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