Guerra in Ucraina

Chi è Sergej Shoigu, il falco di Putin con il "pulsante atomico"

Soghiu, ministro della Difesa, pur avendo la madre ucraina ha preparato l'offensiva russa per attaccare Kiev. Al minimo cenno di Putin potrebbe essere pronto ad autorizzare una rappresaglia atomica

Chi è Sergej Shoigu, il falco di Putin con il "pulsante atomico"

Per scatenare una rappresaglia nucleare non basta che Vladimir Putin autorizzi il lancio con il codice di lancio in suo possesso. È necessario, infatti, anche il doppio semaforo verde del ministro della Difesa, Sergej Shoigu, e del capo di Stato maggiore interforze, Valery Gerasimov, anch'essi in possesso di due chiavi. Il processo di attivazione delle difese atomiche russe è chiaro: se anche uno solo dei tre codici viene annullato, l'intera procedura si interrompe.

Chi è Serghej Shoigu

Si da il caso che uno dei tre codici sia nelle mani del citato Sergej Shoigu. Un personaggio particolare, fedelissimo di Putin e già protagonista dell'invasione russa in Crimea del 2014. In quell'occasione, come ricorda Il Corriere della Sera, il ministro citò la frase di Alessandro III, il fu imperatore russo, sentenziando che "la sovranità della Russia è garantita dal suo esercito e dalla sua flotta". Al di là della storia, è importante sottolineare come Shoigu sia uno stretto collaboratore del presidente della Federazione Russa. Pare addirittura che Putin possa fare affidamento a lui in qualsiasi momento.

Ma chi è davvero Serghej Kuzugetovic Shoigu? Ha 66 anni, è nato a Cadan, città della Russia siberiana, ed è di etnia tuvana, un gruppo etnico di origine turca. Laurea in ingegneria civile presso l'Istituto politecnico di Krasnojarsk, e già segretario della sezione locale di Abakan del Partito Comunista dell'Unione Sovietica tra il 1988 e il 1989.

Nel 1990 si trasferisce a Mosca, dove viene nominato vice capo del Comitato statale per l'architettura e l'edilizia. La sua carriera, nonostante il crollo dell'Urss, spicca comunque il volo. Diventa capo del Dipartimento della protezione civile, che nel 1994 si trasforma in Ministero per le situazioni d'emergenza. Di fatto, da quel momento in poi, Shoigu diventa un membro del governo. Nel maggio 2012 assume la carica di governatore dell'Oblast di Mosca, ma ricoprirà questo ruolo solo pochi mesi. A novembre dello stesso anno arriva infatti la chiamata di Putin. Shoigu viene nominato ministro della Difesa.

Il falco di Putin

Dal punto di vista politico, Shoigu può essere considerato un falco a tutto tondo. Non ha mai fatto parte della fila dei democratici o dei riformisti, e obbedisce ad ogni direttiva putiniana. Pur avendo la madre ucraina, non si è tirato indietro quando gli è stato ordinato di organizzare le esercitazioni delle forze russe che servivano per preparare l'invasione all'Ucraina. E non si è tirato indietro neppure quando, qualche giorno fa, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, ha accusato Kiev di diventare "nucleare".

Fonti autorevoli confermano un ottimo rapporto personale tra il ministro e il presidente Putin. Entrambi hanno hobby comuni, tra i quali la pesca, il bagno nei grandi fiumi del Paese e le cavalcate a torso nudo nella fredda Siberia. Del resto è stato proprio il capo del Cremlino a promuoverlo nella sua cerchia ristretta. Da quel momento in poi Shoghiu è rimasto fedele al leader russo.

E adesso, al minimo cenno di Putin, potrebbe essere pronto ad autorizzare una rappresaglia atomica.

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