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Quando anche Facebook censurò le vignette

Nel 2012 cancellate dal social network le vignette anti Islam. Senza che nessuno alzasse un dito

Quando anche Facebook censurò le vignette

All'indomani della strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi, l'indignazione corre sul web. Eppure nel 2012 persino Facebook censurò le vignette su Islam e Maometto.

Come ricorda ItaliaOggi, fu proprio il settimanale satirico a pubblicare sulla sua pagina Facebook le vignette irriverenti. Ma al primo accenno di proteste il social network le ha rimosse senza che nessuno - o quasi - se ne lagnasse. Eppure - fa notare il quotidiano economico - quando la Corea del Nord ha minacciato la Sony per il suo "The Interview", si è alzato un polverone in cui è intervenuto persino Barack Obama

Del resto il massacro di ieri non è che il culmine - e speriamo anche l'ultimo episodio - della violenza di matrice islamica contro intellettuali e artisti occidentali. Già nel 2004, quando il gruppo islamico Hofstad assassinò Theo van Gogh per aver inserito nel film "Submission" alcune immagini ritenute offensive per l'islam, le reazioni non furono così dure. E nemmeno quando nel 2005 il mondo islamico si scagliò contro le vignette pubblicate dal quotidiano danese Jyllands-Posten, si accese un campanello d'allarme. Una violenza di cui poteva rimetterci anche in Italia: qualche tempo fa è stato infatti sventato un attentato alla basilica di San Petronio di Bologna, dove risiede un'opera di 

538em;">Giovanni da Modena del 1400, raffigurante Maometto gettato tra le fiamme dell'inferno. 

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