Donald Trump e Vladimir Putin uniti per contrastare il terrorismo islamico. A poche ore dal drammatico attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, che ha ammazzato unidici persone e ne ha ferite 45, il presidente degli Stati Uniti ha telefonato l'omologo russo per condannare l'attacco e offrire le condoglianze per le vittime.
Akbarjon Djalilov, il 22enne del Kirghizistan autore della strage di San Pietroburgo, militava in una frangia islamista messa al bando da Mosca e aveva legami con i combattenti siriani. Secondo una prima ricostruzione dei servizi segreti russi, il terrorista avrebbe trasportato due ordini dentro un vagone della metropolitana intorno all'ora di pranzo, riuscendo a farne esplodere solo uno. Il bilancio al momento è di 11 morti e 45 feriti, anche se la stima resta provvisoria. Secondo il Servizio per la sicurezza federale russo (Fsb) sarebbero almeno settemila i cittadini provenienti dalle ex repubbliche sovietiche del Caspio e dell'Asia centrale che si sarebbero arruolati come foreign fighter fra le fila dello Stato islamico in Iraq e Siria.
Sebbene il Cremlino abbia subito ipotizzato la "matrice terroristica" dell'attacco alla metropolitana di San ietroburgo, l'attentato non è stato ancora rivendicato. Nel corso della telefonata, come riferisce la Casa Bianca, i due leader hanno concordato sulla necessità di sconfiggere il terrorismo "con decisione e velocemente". Trump "ha offerto" a Putin "il pieno sostegno del governo degli Stati Uniti per rispondere agli attacchi e portare i responsabili davanti alla giustizia".
Il Cremlino, che per primo ha riferito del colloquio, ha detto che i due leader considerano entrambi il terrorismo "un male che va sconfitto insieme" e che Putin ha ringraziato il presidente americano per la sua solidarietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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