Da ragazzo di bottega del Kansas alla sfida per la Casa Bianca: addio a Bob Dole, un pezzo di storia americana

Bob Dole è morto al'età di 98 anni. Ferito nella Seconda guerra mondiale, in Italia, rimase paralizzato alla mano destra. Avvocato di successo, divenne politico e leader repubblicano al Senato. Nel 1996 vinse le primarie del Gop e sfidò Clinton per la Casa Bianca

Da ragazzo di bottega del Kansas alla sfida per la Casa Bianca: addio a Bob Dole, un pezzo di storia americana

Il punto più alto della sua lunghissima carriera politica lo raggiunse nel 1996, quando corse per la Casa Bianca sfidando Bill Clinton. Robert Joseph Dole, conosciuto da tutti come Bob, è morto a 98 anni. L'annuncio lo ha dato la fondazione Elizabeth Dole Foundation, che prende il nome dalla moglie dell'ex senatore Usa. "È con un peso sul cuore - si legge nel sito - che annunciamo che il senatore Robert Joseph Dole è morto nel sonno questa mattina presto. A 98 anni, ha servito fedelmente gli Stati Uniti per 79 anni". Nel febbraio di quest'anno Dole aveva reso noto di avere un cancro ai polmoni, al quarto stadio, e di aver iniziato le terapie.

Nato a Russel, borgo di 4500 abitanti del Kansas (se guardate la mappa esattamente al centro degli Stati Uniti), ufficiale (con il grado di colonnello) dal 1942 al 1948, durante la Seconda guerra mondiale fu ferito da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava a Castel d'Aiano (Bologna), sull'Appennino tosco emiliano: ne riportò una grave lesione che gli impedì l'uso della mano destra.

Bob Dole soldato

Figlio di Doran Dole, suo padre si guadagnava da vivere con la sua famosa crema alle uova e panna (poi gestìun silo i cereali). Mamma Bina, invece, attraversò la contea su una vecchia auto per vendere macchine da cucire Singer e aspirapolvere. Durante la Depressione, quando la crisi faceva stringere la cinghia a tutti, Bina Dole affittò la casa ai lavoratori dei pozzi di petrolio e con la sua famiglia si spostò nel seminterrato, proprio nella stanza di Robert, che condivideva con suo fratello Kenny. Si svegliavano tutti alle 5 del mattino per iniziare a sistemare la casa e poi a lavorare o studiare. Dopo la scuola Robert faceva il "paperboy" (consegnava giornali) e la sera lavorava come garzone al Dawson's Drugstore, restandovi ogni sera fino alle 23.30.

Diplomatosi alla Russell High School nel 1941, si iscrisse poi all'Università del Kansas. Grande sportivo, giocava a basket, a calcio e correva in pista. La seconda guerra mondiale interruppe i suoi studi. Laureatosi poi in legge, prima di entrare in politica svolse con successo la professione di avvocato. Eletto al Congresso nel 1961, come rappresentante del Kansas, si ritirò nel 1996. Dal 1985 al 1996 fu leader al Senato per il Partito repubblicano. Nel 1976 Dole corse come candidato vicepresidente nel ticket con Gerald Ford, che fu sconfitto dal democratico Jimmy Carter.

Bob ed Elizabeth Dole

Nel 1988 ci riprovò candidandosi alle primarie dei Repubblicani, ma perse in modo netto contro l’allora vicepresidente di Reagan, George H. W. Bush. Ci riprovò, con successo, nel 1996, conquistando la nomination repubblicana ma venendo poi sconfitto alle elezioni presidenziali da Clinton. Lasciata la politica attiva tornò a fare l'avvocato, in uno studio di Washington, ma si dedicò perlopiù alla scrittura (diversi i libri che pubblicò) alle conferenze, oltre a partecipare a diversi programmi in tv. Fece anche una pubblicità sul Viagra e la Pepsi Cola.

Dopo aver inizialmente sostenuto Jeb Bush, nel gennaio 2016 decise di dare il proprio sostegno a Donald Trump, vincitore delle primarie del Gop. Fu l’unico ex candidato presidente del suo partito a partecipare alla convention in cui Trump venne designato come sfidante per la Casa Bianca.

Nel 2018 il presidente Trump insignì Dole della Medaglia d’oro del Congresso: l'ottavo senatore nella storia a ricevere questo onore.

Dole e George H. W. Bush

Il ricordo di Biden

"Un mese dopo aver prestato giuramento come presidente - scrive in una nota il presidente Joe Biden - una delle prime conversazioni che ho avuto con qualcuno al di fuori della Casa Bianca è stata con i nostri cari amici, Bob ed Elizabeth Dole, nella loro casa di Washington. A Bob era stato recentemente diagnosticato un cancro ai polmoni, ed io ero lì per offrire lo stesso supporto, amore e incoraggiamento che hanno mostrato a me e Jill quando nostro figlio Beau ha combattuto contro il cancro, e che i Dole ci hanno mostrato nel mezzo secolo in cui abbiamo siamo stati amici. Come tutte le amicizie vere, indipendentemente da quanto tempo sia passato, abbiamo ripreso da dove ci eravamo fermati - ha aggiunto Biden nel messaggio - come se fosse ieri che ci scambiavamo una risata nella sala da pranzo del Senato o discutevamo dei grandi temi del giorno, spesso contro tra loro, nell'aula del Senato. Ho visto nei suoi occhi la stessa luce, coraggio e determinazione che ho visto tante volte prima. Al Senato, anche se spesso siamo stati in disaccordo, non ha mai esitato a lavorare con me o altri democratici quando contava di più - ha ricordato Joe Biden - . Lui e Ted Kennedy si sono uniti per trasformare la causa permanente di Bob nell'American with Disabilities Act, garantendo a decine di milioni di americani una vita di maggiore dignità. Alla Commissione per la sicurezza sociale, ha guidato uno sforzo bipartisan con Pat Moynihan per garantire che ogni americano potesse invecchiare con la sua dignità di base intatta. Quando è riuscito a creare un disegno di legge per creare una festa federale in nome di Martin Luther King, Jr. - un disegno di legge a cui molti membri del suo comitato si sono opposti - non dimenticherò mai quello che ha detto ai nostri colleghi: 'Nessuna democrazia di prima classe può trattare alla gente piacciono i cittadini di serie B'".

Dole e Gerald Ford

"Un altro sforzo bipartisan - ha aggiunto Biden - il programma internazionale Food for Education and Child Nutrition di McGovern- Dole, ha fornito pasti scolastici e cibo per madri che allattano e bambini piccoli . Ha salvato la vita a innumerevoli giovani che altrimenti sarebbero morti durante l'infanzia e ha dato dignità a decine di milioni di famiglie in patria e all'estero. Questo lavoro, per Bob, non riguardava solo l'approvazione di leggi. Era scritto nel suo cuore". "Bob era uno statista americano come pochi nella nostra storia - ha concluso il presidente americano - . Un eroe di guerra e tra i più grandi della Greatest Generation. E per me, era anche un amico a cui potevo rivolgermi per una guida fidata, o una battuta umoristica proprio al momento giusto per calmare i nervi tesi. Mi mancherà il mio amico. Ma sono grato per i momenti che abbiamo condiviso e per l'amicizia che Jill, io e la nostra famiglia abbiamo costruito con Liddy e l'intera famiglia Dole. Bob era un uomo da ammirare dagli americani. Aveva un infallibile senso di integrità e onore. Possa Dio benedirlo e possa la nostra nazione attingere alla sua eredità di decenza, dignità, buon umore e patriottismo per sempre".

Chissà che

presidente sarebbe stato Bob Dole. Di certo il ricordo dell'attuale inquilino della Casa Bianca lo onora come un grandissimo politico, uno statista di primo livello, un pezzo di storia di cui gli Stati Uniti devono andare fieri.

Bob Dole

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