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Rallenta lo scioglimento del più grande ghiacciaio in Antartide

Lo studio che analizza i dati del satellite dell'Esa mostra che in futuro lo scioglimento potrebbe rallentare

Rallenta lo scioglimento del più grande ghiacciaio in Antartide

Il caldo sta mettendo a rischio l'Antartide e, da tempo, i ghiacciai sono i sorvegliati speciali. In particolare, quello di Pine Island, situato nella parte occidentale del continente ricoperto di ghiaccio, si sta sciogliendo. Ma meno rapidamente del previsto.

A renderlo noto sono stati i glaciologi dell'Università britannica di Bristol che, guidati da Jonathan Bamber, hanno pubblicato uno studio sulla rivista Nature Geoscience, per mostrare i risultati del monitoraggio del ghiacciaio. I ricercatori si sono basati sui dati forniti dalle osservazioni effettuate dal satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), CryoSat-2, che da 10 anni tiene sotto controllo il costante scioglimento dei ghiacci in Antartide.

"Negli ultimi quattro decenni il ghiacciaio di Pine Island ha contribuito all’innalzamento dei mari più di tutti gli altri ghiacciai dell’Antartide, ed è quindi uno dei più sorvegliati", hanno detto i ricercatori. L'analisi dei dati basati sul satellite dell'Esa, però, mostrano un rallentamento dello scioglimento: "Il ghiacciaio continuerà a perdere massa in futuro- dice lo studio- ma non a ritmi più elevati di quelli attuali. I dati satellitari aiuteranno a migliorare i modelli sull’Antartide e a capire come mai talvolta diano previsioni differenti".

Le proiezioni, infatti, danno diversi risultati, anche contrastanti: alcuni suggeriscono l'aumento esponenziale della massa persa, altri invece "indicano una risposta più moderata". I risultati del nuovo studio mostrano che il ghiacciaio continuerà a perdere massa, ma a tassi non maggiori rispetto a quelli attuali. Lo scioglimento, quindi, non aumenterà così rapidamente, come era stato previsto. "Potrebbe sembrare una buona notizia", ha detto Bamber, ma bisogna ricordare che il ghiacciaio continuerà ad assottigliarsi.

E aggiunge: "Nel nostro studio, non abbiamo fatto proiezioni ma con l'aiuto di questi nuovi dati possiamo migliorare le proiezioni modello per questa parte dell'Antartide".

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