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Rappresaglia israeliana su Gaza dopo i missili lanciati da Hamas

L'aviazione israeliana ha bombardato diversi campi di addestramento di Hamas nella Striscia di Gaza. Tale attacco sarebbe una ritorsione per i 28 colpi di mortaio sparati in mattinata contro dei villaggi del Sud di Israele

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Il primo ministro, Benjamin Netanyahu, aveva promesso una dura reazione ai razzi partiti al mattino dalla Striscia di Gaza contro le regioni di Sha’ar Hanegev e di Eshkol, nel Sud del Paese. Il premier israeliano ha immediatamente accusato Hamas e il Movimento per il Jihad islamico in Palestina di avere progettato l’attacco e ha ordinato una rappresaglia contro diversi campi di addestramento di tali organizzazioni in tutta la Striscia.

Nel pomeriggio, i jet con la stella di Davide hanno effettuato cinque incursioni, colpendo obiettivi situati nelle regioni centrali e meridionali del territorio controllato da Hamas. Secondo lo Stato Maggiore di Tel Aviv, non vi sarebbero state vittime in seguito all’attacco, versione confermata dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Netanyahu ha espresso profonda soddisfazione per il fatto che importati postazioni terroristiche siano andate distrutte. Secondo i media israeliani, i leader di Hamas e del Jihad islamico avrebbero deciso di rispondere alla rappresaglia di oggi soltanto nel caso in cui fossero stati trovati dei morti sotto le macerie delle infrastrutture danneggiate. Gli stessi organi di informazione hanno sottolineato il fatto che l’Egitto abbia immediatamente esercitato pressioni sui gruppi terroristici palestinesi per distoglierli da ogni proposito di reazione violenta.

L’incursione aerea contro la Striscia è stata la conseguenza dei 28 proiettili da mortaio che, poco prima delle 07:00 (ora locale), sono piovuti su dei villaggi israeliani al confine con il territorio controllato da Hamas. Uno dei razzi partiti da Gaza ha colpito un asilo, poco prima dell’inizio delle lezioni. La maggior parte dei proiettili è stata intercettata dal sistema difensivo Iron Dome. I vertici militari di Tel Aviv hanno dichiarato che tale attacco, pur non avendo provocato vittime, sarebbe, per numero di razzi impiegati, il più consistente dal 2014, anno dell’operazione Protective Edge. Il Coordinatore Speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov, ha condannato la pioggia di missili ordinata dai terroristi palestinesi per colpire i civili israeliani.

Egli ha affermato che azioni del genere non produrranno nient’altro che un ulteriore stallo nei colloqui di pace.

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