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Razov convocato alla Farnesina. "I referendum sono legittimi"

L'Italia respinge i referendum con cui la Russia si è annessa Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, ma Mosca ribadisce le sue ragioni. Congelata all'oligarca Khudaynatov la villa di Portofino che fu di Vacca Agusta

Razov convocato alla Farnesina. "I referendum sono legittimi"

L'Italia respinge i referendum da operetta con cui la Russia si è annessa i territori del Donetsk, del Lugansk, di Zaporizhzhia e di Kherson, ma la cosa non via giù a Mosca, che ribadisce le sue ragioni. È stato all'insegna del gioco delle parti l'incontro di Serghey Razov, ambasciatore russo in Italia, con il segretario generale del ministero degli Esteri Ettore Sequi. Razov è stato convocato dal governo italiano nell'ambito di un'iniziativa coordinata della UE perché i singoli Paesi comunichino alla Russia il mancato riconoscimento del voto sulle annessioni.

L'incontro è stato rapido e freddo. Secondo quanto riferito da Sequi in un punto stampa dopo il colloquio con l'ambasciatore russo, l'Italia ha recapitato al diplomatico «un messaggio inequivocabile» di «ferma condanna» per i «referendum farsa, consultazioni condotte dalla Federazione Russia in modo illegale in violazione di ogni norma internazionale» dei quali «l'Italia non riconosce e non ne riconoscerà l'esito».

Secondo quanto riferito dall'ambasciata russa a Roma l'ambasciatore Razov «ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre». Per Mosca insomma non ci sono dubbi: le consultazioni sono state legittime e regolari e quindi tutta l'area orientale dell'Ucraina fa ormai parte del territorio russo e sarà difesa da ogni attacco militare ucraino come fosse un attacco alla sua integrità territoriale.
Ma nel corso dell'incontro si è parlato anche di guerra.

Se qui ha ribadito che «noi continueremo a fornire un forte sostegno all'Ucraina per tutto il tempo necessario» e che «l'Ucraina ha il diritto di liberare i territori occupati all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale.

E ha «esortato le autorità russe» anche a «ritirare le forze russe dal territorio ucraino senza condizioni, completamente e immediatamente».
Inoltre l'Italia ha ribadito che «sarà pienamente allineata con i paesi partner nel valutare ulteriori misure restrittive contro le azioni illegali della Russia come pacifico strumento di pressione per porre fine a questa guerra di aggressione».

E a proposito di sanzioni, la Guardia di Finanza ha congelato Villa Altachiara, la residenza di Portofino che fu della contessa Vacca Agusta e ora è di proprietà dell'oligarca russo Eduard Yurevich Khudaynatov, considerato molto vicino a Vladimir Putin e inserito nella black list dell'Unione Europea. Il provvedimento, disposto dal Comitato di sicurezza finanziaria ed eseguito dalle Fiamme gialle, riguarda anche una villa a Roma, un'auto di lusso e il capitale sociale di una società di Portofino per un valore complessivo di 57 milioni.

A Khudaynatov lo scorso agosto era stato bloccato lo Sheherazade, il maxi yacht di oltre 140 metri e un valore di 650 milioni di euro.

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