La prima misura importante è arrivata ieri, con il richiamo per consultazioni dell'ambasciatore italiano al Cairo. La decisione è arrivata dopo che è fallito il vertice sull'omicidio Regeni, con la procura di Roma del tutto insoddisfatta dalla collaborazione con gli inquirenti di Giza.
È mancato il cambio di passo che gli italiani si aspettavano, sono mancati soprattutto quei tabulati telefonici e quei video della sorveglianza che da tempo l'Italia chiede siano inseriti nel dossier sulla morte del giovane ricercatore italiano. Oggi è arrivata dai pm una nuova rogatoria per acquisire il materiale mancante, ma nel frattempo la Farnesina ha aperto la crisi diplomatica.
"Ricordo sempre gli aggettivi che ho usato - ha detto oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - e cioè che adotteremo misure immediate e proporzionali". Il primo passo è stato quello di richiamare in Italia Maurizio Massari, ambasciatore al Cairo. Sui prossimi il governo lavorerà nei prossimi giorni, nella convinzione che gli egiziani non stiano facendo nulla per arrivare alla verità e che anzi molti siano stati i tentativi di depistaggio.
La notifica del richiamo di Massari a Roma ha raggiunto il Cairo
questa mattina, secondo quanto il ministero degli Esteri ha detto all'agenzia ufficiale Mena. Intanto il team investigativo egiziano è partito per ritornare in Egitto, dopo due giorni di vertice praticamente inutili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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