Reporter chiama i numeri sulla lista di Epstein: "C'erano politici e un agente dell'Fbi mi chiamò"

Un cronista del periodico Mother Jones è riuscito in un'impresa non indifferente: chiamare quasi tutti i 5000 numeri presenti sul "libro nero" di Jeffrey Epstein, parlando con scienziati, presunte vittime e persino un agente dell'Fbi

Reporter chiama i numeri sulla lista di Epstein: "C'erano politici e un agente dell'Fbi mi chiamò"

Il “Black book”, ovvero il libro "nero" dei numeri telefonici di Jeffrey Epstein, è il documento più scottante in possesso degli inquirenti. Subito dopo la sua morte, avvenuta nel 2019 nel carcere di Manhattan, questa sorta di rubrica, che il maggiordomo del milionario aveva cercato vendere agli avvocati delle vittime, è apparsa nel dark web. Un giornalista investigativo del periodico Mother Jones non si è lasciato scappare l’occasione e ha scaricato una copia di ciò che il maggiordomo di Epstein definì “Il Sacro Graal”.

La rubrica in realtà è composta da 97 pagine con 1571 nomi, 5mila numeri di telefono e centinai di indirizzi email di politici, divi di Hollywood e personaggi di alto profilo. “Ci sono principi e principesse, celebrità, scienziati di alto profilo e artisti di tutto il mondo”, rivela il reporter. “Tutti raggruppati insieme ad alcuni degli oligarchi e politici più potenti al mondo, come il principe Andrea, l’ex premier israeliano Ehud Barak, Donald Trump e Bill Clinton”. Il giornalista, che ha passato una settimana intera a telefonare a 2000 numeri presenti sulla lista, racconta che molti appartenevano a “figli, fratelli e genitori delle personalità elencate. C’erano addirittura i numeri dei cellulari di yatch e automobili". Com’era logico, molti dei numeri non erano più attivi, ma alcuni sono stati una vera e propria fonte di notizie e una strana telefonata, ricevuta durante le chiamate, lasciò il cronista con dei dubbi mai risolti.

Ad un certo punto fui interrotto da una chiamata proveniente da un numero riservato. Il tizio che mi chiamò disse di essere dell’Fbi e che sulla linea erano emerse telefonate fraudolente”, racconta Leland Nally nel lungo articolo pubblicato di recente su Mother Jones. "Gli dissi con voce rilassata che non stavo commettendo alcun reato, ma che sapevo a cosa si riferiva”, continua il giornalista, raccontando che l’uomo misterioso a quel punto finse una telefonata su un’altra linea e chiuse la comunicazione. Lo strano episodio fece capire a Nally che i numeri erano reali e che si stava addentrando in campo minato e forse pericoloso. Ma la curiosità del giornalista investigativo ebbe la meglio: Nally proseguì scrivendo un sms a David Copperfield e parlando con una donna che gli confessò di essere stata molestata da Epstein, ma di non averlo denunciato per paura di ripercussioni da parte del magnate pedofilo.

Ma la vera fonte di informazioni fu Stuart Pivar, un famoso collezionista d’arte e scienziato, fondatore con Andy Wharol della New York Academy of Art. Il 90enne si riferì a Epstein come il suo “amico molto, molto malato"” e rivelò al reporter che il ricco finanziere soffriva di satiriasi, la ninfomania maschile. L’uomo confermò che Epstein era ossessionato dal sesso, al punto da doverlo fare con almeno “tre ragazze al giorno”, e che l’amico “costruì” un vero e porprio business del sesso. Ma Pivar non era a conoscenza della malata ossessione dell’amico per le minorenni, fino quando Maria Farmer non gli raccontò di essere stata molestata e tenuta in ostaggio in una delle magioni di Epstein da minorenne.

Il quadro che il più importante “informatore” fornì a Nally fu quello di un uomo malato, che sapeva poco di tutto ma con un grande cervello, in grado di passare da nozioni di matematica, a quelle di fisica e psicologia e dare sempre la risposta corretta, pur avendo una conoscenza limitata della materia. Nally conclude rivelando che molte delle persone da lui contattate non conoscevano Epstein, ma Ghislaine Maxwell. La diabolica adescatrice di ragazzine, complice degli abusi del magnate, era “uno squalo”, a detta di una donna contattata dal giornalista. “Jeffrey aveva i soldi, Ghislaine lo status”. E in effetti fu proprio la dark lady del jet set internazionale a presentare molti nomi famosi ad Epstein, come il principe Andrea.

Ghislaine Maxwell è stata arrestata a luglio 2020, un

anno esatto dopo l’arresto di Jeffrey Epstein e attualmente è rinchiusa nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn con le accuse di cospirazione nel traffico di minorenni, abuso di minori e spergiuro.

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