Coronavirus

La riforma sanitaria del Massachusetts: ecco perché lì si muore di meno

Nello stato con capitale Boston, rispetto al resto degli Stati Uniti, c'è un'assicurazione sanitaria che consente test e cure al 97-98% della popolazione: ecco perché lì si muore di meno

La riforma sanitaria del Massachusetts: ecco perché lì si muore di meno

Se gli Stati Uniti, primo Paese al mondo per numero di casi (l'ultimo aggiornamento parla di oltre 468 mila positivi) sono in ginocchio a causa del Covid-19, l'emergenza non è uguale dappertutto: il Massachusetts, con capitale Boston, ha una "curva" diversa rispetto a tutti gli altri Stati.

Assicurazione sanitaria

La risposta potrebbe essere presto detta: in questo Stato, nel 2006, è stata approvata una riforma sanitaria che, modificata sulla base dell' "Obamacare" del 2010, firmata da Barack Obama, garantisce un’assicurazione a quasi tutti i cittadini (97-98%). Questa legge consente alla maggior parte di loro di ricevere cure adeguate in caso di necessità oltre "ad una grande abbondanza di ospedali e centri medici", ha spiegato Jon Kingsdale, professore della Boston University e primo direttore del Massachusetts Health Connector, il marketplace pubblico delle assicurazioni istituito dalla riforma del 2006, in un'intervista al Corriere.

Differenze con gli altri Stati

Anche se negli Stati Uniti i test sono gratis, "una visita al pronto soccorso costa centinaia di dollari ed un ricovero decine di migliaia: con la crisi economica in atto ed il calo dei guadagni, ogni minima spesa diventa gravosa - afferma Kingsdale, che esalta il caso del Massachusetts perché "avere accesso all’assicurazione pubblica, in questa emergenza sanitaria è un grande vantaggio rispetto ai 17 Stati, fra cui la Florida, che non hanno esteso la copertura sanitaria come previsto dall’Obamacare. E i cui residenti subiranno l’impatto".

La copertura del Massachusetts

Secondo David Cutler, professore di economia applicata ad Harvard e consigliere per la sanità durante la campagna elettorale di Obama nel 2008, anche se "è difficile da dire con certezza", ma la copertura sanitaria quasi universale del Massachusetts starebbe avendo un impatto molto positivo nella gestione della crisi. "Gli ospedali non sono appesantiti dalle persone non assicurate e quindi le loro finanze sono più al sicuro rispetto agli altri Stati".

Inoltre, nello stato di Boston, c'è spazio anche per i "safety net hospital", ospedali nei pressi delle comunità più povere che si prendono cura anche dei pazienti non assicurati.

Test e mortalità

Nel 2018 negli Stati Uniti ben 28 milioni di persone era senza assicurazione e la metà di loro non sapeva a chi rivolgersi in caso di malattia. In questo caso, per paura di dover pagare cifre astronomiche, molti americani rinuncerebbero ad evitare test e cure. Ma, durante una pandemia devastante come questa, non affidarsi alle cure mediche rischia di avere effetti devastanti.

"Gli ospedali, in tutti gli Stati Uniti, generalmente stanno trattando i malati di Coronavirus perché si rendono conto che non farlo sarebbe pericoloso per tutti", spiega Gerald Friedman, economista della University of Massachusetts - se guardiamo al tasso di mortalità del Covid-19, però, in Massachusetts è più basso che altrove: non è merito soltanto dell’assistenza sanitaria universale, ma sicuramente ha aiutato". Il vero impatto della copertura sanitaria, insomma, sarebbe qua: i residenti fanno più test perché non temono i conti ospedalieri, vengono curati prima e la mortalità si abbassa.

Ricostruire gli spostamenti

Il 4 aprile, il governatore repubblicano del Massachusetts Charlie Baker, ha ulteriormente intensificato lo sforzo incaricando mille volontari di ricostruire i contatti avuti dalle persone contagiate, in modo da isolare chi ha il virus e condurre ancora più test. Quest'iniziativa, la prima negli Stati Uniti è stato Paul Farmer, professore di Harvard ma anche medico ed antropologo che ha combattuto per trent’anni Aids, Ebola, colera e tubercolosi negli angoli più remoti e poveri della Terra. "Per rispondere efficacemente alla minaccia — spiega - dobbiamo tracciare e curare, e per farlo dobbiamo fare i test. Per questo è fondamentale aumentare l’accesso a test gratuiti".

Sanità in bancarotta

Secondo Friedman, il vero problema è spendere più del solito per acquistare materiale protettivo e non ricevere dalle assicurazioni rimborsi adeguati per le cure del Coronavirus con tutte le conseguenze del caso. "In Massachusetts gli ospedali stanno perdendo un miliardo di dollari al mese a causa del Coronavirus e se continua così il settore andrà in bancarotta - afferma - come le compagnie assicurative che stanno pagando un sacco di soldi e si ritroverebbero davanti a due opzioni: alzare il prossimo anno i premi del 40% o 50%, e sarebbe una catastrofe; oppure chiedere un bailout al governo.

In questo secondo caso - conclude l’economista - se paghiamo a quel punto tanto vale nazionalizzarle: ed ecco che negli Stati Uniti ci ritroveremmo con un sistema sanitario universale".

Commenti