Coronavirus

Il rischio dei test fai da te inglesi

In Gran Bretagna ognuno si può fare da solo il tampone in casa, ma il rischio di falsi negativi c’è

Il rischio dei test fai da te inglesi

In Gran Bretagna c’è la possibilità di farsi il test da soli direttamente a casa propria, non senza rischi però. Come riportato da Il Messaggero, a spiegare la situazione è stata una 27enne, Stella Becci, una dei 103 passeggeri che, partiti da Bristol in aereo, sono arrivati nel pomeriggio di ieri all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino.

I test fai da te

La giovane è risultata negativa allo screening, al quale si è sottoposta prima di poter uscire dall’aeroporto. Il ministro della Salute Roberto Speranza aveva infatti firmato una ordinanza per fermare tutti i voli provenienti dal Regno Unito, ma facendo però atterrare quelli già previsti o addirittura decollati. La Becci ha detto sorpresa: “Questa è la prima volta che il test mi viene fatto da qualcuno e francamente ho il sospetto che quello che mi sono fatta da sola prima di partire non sia stato eseguito nel modo corretto perché c'è una bella differenza”. Quando la ragazza aveva deciso di raggiungere l’Italia per poter passare le vacanze natalizie con la sua famiglia, aveva fatto da sola il tampone, senza il quale non le sarebbe stato dato il via libera di salire sull’aereo. Ha quindi acquistato il kit e, dopo averlo aperto e aver letto le istruzioni ha inserito il tampone nel naso.

In Gran Bretagna chi deve sottoporsi al test antigenico perché in procinto di partire, si rivolge alla medicina del territorio, ovvero quelle strutture che sono simili alle nostre aziende sanitarie. Ma qui trovano però metà servizio, non completo come accade in Italia. Il personale medico e sanitario si limita infatti a dare il kit a chi lo richiede, che viene poi aperto dalla persona richiedente e utilizzato. Altrimenti viene direttamente spedito a domicilio, senza alcuna supervisione sanitaria. Un auto-prelievo che chiunque si può fare tra le quattro mura domestiche.

La 27enne ha ulteriormente reso noto che“il tampone te lo fanno fare da soli, c'è un medico supervisor che ti guarda mentre fai il prelievo ma non interviene fattivamente”. Le operazioni da fare vengono spiegate a voce o tramite un video tutorial e, con l’utilizzo di uno specchio, il paziente può controllare se sta eseguendo le indicazioni correttamente.

Oppure il tampone può essere richiesto direttamente a casa, dove però nessun sanitario supervisiona le procedure. È previsto il controllo solo nel caso in cui il soggetto non sia in grado fisicamente di farsi il test da solo. Dopo aver fatto il tampone lo si chiude in una busta e lo si spedisce al laboratorio in attesa del risultato. “È molto difficile riuscire a fare un tampone in Gran Bretagna soprattutto a 48 ore prima di una partenza. Io sono riuscita a prenotarlo tramite l'università ma poi l'ho svolto da sola perché così funziona con l'Nhs”, ha spiegato Stella.

Non sempre sono attendibili

Ci sono però dei rischi a farsi il test da soli, pratica che viene scelta in prevalenza dagli studenti che evitano in questo modo di spendere tra le 100 e le 150 sterline per fare il tampone in laboratori privati e cliniche. Il problema principale è che questi test fai da te non sono molto attendibili. A fare il prelievo non è un sanitario, e quindi non è detto che la persona lo faccia nel modo corretto, essendo anche molto fastidioso. A prova di ciò il fatto che ieri due passeggeri siano risultati positivi al test antigenico rapido a cui sono stati sottoposti al loro arrivo in aeroporto. Peccato però che erano saliti a bordo dell’aereo forti del risultato del tampone fatto a casa 48 ore prima, che aveva dato esito negativo.

L’uomo e la donna provenienti da Londra sono stati messi in isolamento e i loro tamponi verranno analizzati all’Istituto nazionale per le Malattie infettive Lazzaro Spallanzani, per vedere quale sia il risultato corretto.

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