"Non siamo pronti per produrre la classe Husky, l'unica soluzione è tornare ai piani precedentemente annunciati e modernizzare i sottomarini nucleari esistenti". E' quanto si legge in un editoriale pubblicato oggi sul quotidiano russo Izvestia. La Russia sarebbe pronta a finanziare la modernizzazione dei primi due sottomarini classe Sierra Progetto 945 Barrakuda
Russia: "Dobbiamo modernizzare i sottomarini nucleari esistenti, pena il disastro"
Un apparentemente critico approfondimento nei confronti dell'industria del Paese, è stato diffuso questa mattina sull'autorevole quotidiano russo Izvestia. Il testo non è stato tradotto in inglese. Il target di riferimento, quindi, è il pubblico interno. Ad una prima lettura, l'editoriale rappresenta un'anomalia nel panorama dei media russi, considerando la vetrina internazionale di Армия-2019, l'International Military-Technical Forum Army-2019 iniziato ieri. Così come avvenuto durante gli ultimi mondiali di calcio, ad esempio, i media russi sono calibrati su una visione interna abbastanza positiva. Ricordiamo che i media russi sono controllati dal governo: ciò significa che i contenuti sono calibrati in base alle percezioni interne ed esterne del Cremlino. Messaggi mai ambigui, sempre a supporto della leadership. Come abbiamo spiegato più volte in questi anni, ogni canale russo ha un preciso target di riferimento (interno ed esterno). Perchè Izvestia, proprio durante Армия-2019, annuncia i ritardi nella classe Husky, che ricordiamo essere entrata nella fase di progettazione Laika ? Izvestia, citando Tass, annuncia che durante Армия-2019 saranno siglati i contratti per altri quattro sottomarini a propulsione nucleare: due strategici classe Borei e due d’attacco a propulsione nucleare classe Yasen Progetto 885M. La loro costruzione dovrebbe iniziare nei prossimi anni, tuttavia, la consegna di queste unità è prevista dopo il 2027.
L'editoriale su Izvestia
Si legge su Izvestia: "Sui quindici sottomarini previsti entro la fine del 2020, la flotta ne riceverà nel migliore dei casi soltanto otto: cinque Borei e tre Yasen. Si tratta di una valutazione ottimistica, qualora non dovessero verificarsi altri ritardi. Ordinare altri quattro sottomarini dei progetti esistenti è abbastanza comprensibile. A giudicare dal ritmo di costruzione, l'industria navale russa non è ancora pronta per la costruzione della classe Husky. Ciò significa che i sottomarini commissionati nei prossimi anni, saranno ordinati come parte del programma precedente. Quelli pianificati saranno completati dopo la fine di quello nuovo". Izvestia si riferisce al Piano Strategico di Riarmo Statale 2018/2027.
"Tenendo conto del tasso di smantellamento dei sottomarini operativi costruiti tra il 1970 ed il1990 e degli ammodernamenti completamente insufficienti, entro la fine del prossimo decennio la flotta avrà probabilmente fino a quattordici sottomarini strategici (dieci Borei e quattro Dolphin) e circa lo stesso numero di sottomarini nucleari d'attacco. Una dozzina di sottomarini nucleari multiuso per la marina russa significa una catastrofe. L'unica soluzione per mantenere il numero dei sottomarini polivalenti al livello minimo necessario, è quella di tornare ai piani precedentemente annunciati per la modernizzazione di massa dei sottomarini esistenti".
Quali sarebbero questi sottomarini? Quattro Oscar II Progetto 949A ri-equipaggiati con lanciatori universali per missili cruise, i sei Akula della Divisione degli Animali ed i quattro Sierra I/II (scafo in titanio che a differenza dell'acciaio non si corrode).
Sommando tali unità ai nove della classe Yasen, Mosca avrebbe 23 sottomarini multiuso. Nel suo editoriale, Izvestia anticipa le decisioni del Cremlino, considerando anche la precaria situazione economica, non in grado di garantire l'annunciato e costantemente rivisto piano di riarmo. L'editoriale su Izvestia non è un attacco alla classe politica, ma un plauso alla lungimiranza della leadership del Paese. Classe politica dirigente che ha saputo valutare l'attuale contesto economico rivedendo le stime, così come avvenuto per i Su-57 e gli Armata. La modernizzazione dei sottomarini esistenti, nonostante l'economia russa, è necessaria "pena il disastro". Calibrando tale editoriale, il Cremlino potrebbe aver percepito delle insicurezze interne, legate agli annunciati programmi in costante ritardo (come ad esempio i problemi con la classe Yasen). Perplessità interne percepite, probabilmente anche dettate dalla concorrenza statunitense e cinese. Izvestia spiega ai lettori che tali decisioni sono necessarie, senza però fare riferimento ai costi, comunque sempre giustificati. Ignoriamo, ad esempio, i costi operativi dei letali Sierra (scafo interamente in titanio e singolo reattore nucleare dei Typhoon).
Non sono posizioni ostili al Cremlino, poichè quest'ultimo controlla tutti i media del paese. Ogni canale russo, infatti, calibra i contenuti in base al pubblico di riferimento. Tale equazione potrebbe essere scritta in un altro modo: in base alle percezioni del Cremlino (domande, timori, dubbi ed influenza straniera), i media russi (controllati dal governo) calibrano i contenuti per lo specifico pubblico di riferimento. Il vero fine dell’editoriale è alimentare nel lettore la fiducia nelle scelte delle istituzioni per il bene collettivo. L’editoriale rispecchia in pieno le posizioni del Cremlino, l'ennesimo eccellente esempio di Information Warfare ad uso interno.
Russia, sottomarini d'attacco classe Sierra
L'opinione pubblica, complice anche la risonanza avuta nel cinema, collega la parola Akula ai potenti sottomarini d’attacco Progetto 971 Ščuka-B della Russia. Tuttavia, sono i sottomarini a propulsione nucleare classe Sierra, le macchine più letali progettate dai sovietici alla fine degli anni '70.
Silenziosi, potenti , terribilmente costosi ed incredibilmente difficili da costruire
I sottomarini d’attacco a propulsione nucleare classe Sierra I Progetto 945 Barrakuda e Sierra II Progetto 945A Kondor, sono entrati in servizio a partire dalla metà degli anni ottanta. Le eccezionali capacità dei Sierra sono conferite dallo scafo, interamente in lega di titanio. Quest’ultimo, differenza dell'acciaio, non si corrode. La lega di titanio possiede un'elevata resistenza specifica. Ciò si traduce in una riduzione della massa dello scafo e del dislocamento del sottomarino. Inoltre, lo scafo in titanio ha permesso di ridurre significativamente il campo magnetico delle unità. Il titanio ha richiesto manodopera specializzata e costi elevatissimi per l’Unione Sovietica. Al leggerissimo e robusto scafo in titanio, i progettisti sovietici associarono un reattore nucleare OK-650A, destinato ai mostruosi sottomarini strategici Typhoon. Tali caratteristiche conferiscono ai Sierra una velocità in immersione stimata di trentacinque nodi ad una profondità massima di 550 metri. Sono, quindi, più veloci e possono spingersi più in profondità dei Los Angeles e degli Akula. Mosca riuscì a finanziare soltanto quattro sottomarini della classe Sierra. Il Progetto 945B Mars, unico sottomarino classe Sierra III, è stato demolito nelle prime fasi di costruzione.
Russia, sottomarini d'attacco classe Sierra I
Due i sottomarini classe Sierra I Progetto 945 Barrakuda costruiti: il B-239 Carp/Tula ed il B-276 Kostroma. Il Progetto 945 Barracuda classe Sierra I su sei compartimenti, è armato con due tubi lanciasiluri da 650 mm e quattro da 533 mm, con sistema di ricarica completamente automatizzato. La dotazione è di quaranta sistemi d’arma tra siluri e mine. La suite sonar MGK-500 Shark Gill era ritenuta inferiore al sistema AN / BQQ-5 dei Los Angeles. I classe Sierra sono lunghi 107 metri e larghi dodici per un dislocamento di 8300 tonnellate in immersione. Dal 1995, il B-239 Carp/Tula si trova nel cantiere navale di Severodvinsk, in attesa di una profonda revisione. Medesimo destino toccato due anni dopo al B-276 Kostroma, ritirato dal servizio dopo soli sette anni di servizio. Gli interventi di riparazione e modernizzazione, sono stati più volte interrotti e finanziati dal 2013 ad oggi. Le somme inizialmente stanziate (sonar, sistemi di navigazione, rifornimento al reattore, compatibilità con il missile Kalibr), sono state stornate verso altri programmi ritenuti prioritari dalla Marina. Attualmente, ogni intervento sui due sottomarini è stato sospeso.
Russia, sottomarini d'attacco classe Sierra II
Sono due i sottomarini classe Sierra II Progetto 945A Kondor costruiti: il B-534 Nizhniy Novgorod ed il B-336 Pskov. Il B-336 Pskov è l'ultimo sottomarino costruito in lega di titanio dall'Unione Sovietica. Il Progetto 945A Kondor classe Sierra II su sette compartimenti, è armato con sei tubi lanciasiluri da 533 mm, spostati più a poppa ed angolati fuori dalla linea centrale per fare spazio al nujvo sonar sferico. Il progetto 945A presenta un sistema di propulsione ottimizzato per emissioni sonore più basse ed uno scafo allargato con due o più pod di evacuazione. I Sierra II sono equipaggiati con un nuovo sonar principale, il MGK-501 Skat che ritroviamo sulla classe Akula. I Sierra II sono complessivamente più lunghi di cinque metri e più larghi di quattro rispetto ai Sierra, per un dislocamento in immersione di novemila tonnellate. La maggiore dimensione dello scafo ha migliorato le condizioni abitative dell'equipaggio.
Il B-534 Nizhniy Novgorod ed il B-336 Pskovreattore sono equipaggiati con un reattore OK-650B da 190 megawatt. Dopo un lungo processo di revisione, il B-534 Nizhniy Novgorod ed il B-336 Pskov risultano attivi con la Flotta del Nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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