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La Russia lancia secondo missile balistico intercontinentale in otto giorni

Lanciato un missile balistico intercontinentale RS-24 Yars. Mistero sulle testate sperimentali della Russia

La Russia lancia secondo missile balistico intercontinentale in otto giorni

La Russia ha lanciato pochi minuti fa un missile balistico intercontinentale RS-24 Yars. E’ quanto comunica il Ministero della Difesa russo. E' il secondo lancio del medesimo sistema d'arma in otto giorni. Questa volta ad essere lanciata dal cosmodromo di Plesetsk è stata la variante mobile. L’obiettivo del lancio era quello di confermare l'affidabilità dei sistemi. Anche in questo caso il Ministero della Difesa russo rileva che le testate sperimentali (MIRV? MARV?) hanno raggiunto il loro obiettivo nel poligono di Kura, nella penisola di Kamchatka. Così come avvenuto nel test del 12 settembre scorso, Mosca non dirama dettagli sul numero di testate impiegate.

L’RS-24 Yars è un missile balistico intercontinentale di quinta generazione. È una versione aggiornata del missile balistico Topol-M ed è stato testato ed ufficialmente presentato nel 2007, in risposta all’installazione dello scudo missilistico della Nato in Polonia. Rispetto al Topol-M, l'RS-24 Yars è equipaggiato con sei/dieci testate Mirv da 100/300 kilotoni. L’RS-24 è in grado di colpire bersagli ad una distanza massima di dodici mila chilometri con CEP di 150 metri. E’ uno degli ICBM più veloci del mondo, con un’accelerazione finale di oltre mach 20.

Il riarmo della triade nucleare russa si concluderà entro il 2020, secondo quanto disposto dal Presidente russo Vladimir Putin, con l’entrata in servizio del missile balistico intercontinentale super pesante Sarmat. Con il lancio del 12 settembre scorso, Mosca ha inaugurato la “stagione di fuoco”. Mobilitati undici reggimenti strategici. Il 27 giugno scorso, Mosca ha lanciato con successo un missile Bulava dal Mare di Barents. Ad ottobre, infine, è previsto il lancio del missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat. Le Forze Missilistiche Strategiche sovrintendono al 60% dei vettori della triade nucleare russa integrata nella SNF o Strategic Nuclear Forces.

Le forze missilistiche della Russia mantengono in servizio un certo numero di R-36MUTTKh/SS-18 Mod 4 e di R-36M2 Voevoda (SS-18 Mod 6). Il primo, per definizione implementa “caratteristiche tattiche e tecniche migliorate”, trasporta fino a dieci testate Mirv con un’autonomia di 11 000 km ed una Probabilità di errore circolare di 370 m. E’ stato prodotto in 278 esemplari. L’R-36M2 Voevoda/SS-18 Mod 6 è in servizio dal 1988. Può colpire ad undicimila km di distanza con una singola testata o dieci Mirv con Cep di 220 metri. Lo scorso febbraio, il comandante della Strategic Missile Forces (40 reggimenti missilistici), il generale Sergei Karakayev, ha confermato che il 99% dei 400 missili balistici intercontinentali basati a terra ed equipaggiati con testate nucleari di diversa potenza, sono mantenuti in stato di combat-ready. Nel 2016 le Forze Missilistiche Strategiche hanno effettuato sei lanci, quattro dei quali per validare i nuovi asset. Complessivamente, nel poligono di Kapustin Yar sono stati testati 160 sistemi d’arma, il doppio dello scorso anno. Il Ministero della Difesa russo ha già annunciato il ritiro di quasi tutti gli ormai obsoleti Icbm come gli SS-18 Satan, SS-19 Stiletto e SS-25 Sickle (Topol).

L'evoluzione della tecnologia MRV

La tecnologia Multiple reentry vehicle, Mrv, si basa sulla capacità di conferire ai missili balistici un maggiore letalità, pur mantenendone invariato il numero. Le testate Mrv conferiscono al missile la capacità di colpire con diversi vettori un singolo bersaglio. Il concetto si è poi evoluto nelle testate Mirv o Multiple independently targetable reentry vehicle. Le testate Mirv, a differenza delle Mrv, colpiscono diversi bersagli invece di massimizzare la loro efficacia su un solo obiettivo. Le testate Marv o Maneuverable reentry vehicle, infine, rappresentano l’ultima evoluzione delle Mirv. Le Marv sono ritenute in grado modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre così da ingannare i sistemi anti-balistici. Mosca continua lo sviluppo delle testate Marv, anche se quasi tutti gli sforzi sono ormai concentrati negli asset ipersonici.

Le piattaforme ipersoniche, che entreranno in servizio tra 10/15 anni, riscriveranno il modo stesso di concepire una difesa antimissile. Sistemi come il Sarmat, impongono un cambiamento nella postura nucleare deterrente

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