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Russia, serial killer ex poliziotto condannato per 78 femminicidi

Mikhail Popkov si giustifica: "Stavo purificando la mia città dalle prostitute, dalle ubriache e dalle donne immorali". Sgomento in Russia

Russia, serial killer ex poliziotto condannato per 78 femminicidi

In Russia un tribunale siberiano (quello della città di Irkutsk) ha condannato un serial killer per 56 omicidi compiuti tra il 1992 e il 2007. L'uomo, un ex agente di polizia, si chiama Mikhail Popkov e lo scorso anno aveva confessato questi delitti, prima ai compagni di cella poi alle forze dell'ordine, mentre stava scontando la pena per altri 22 femminicidi.

Popkov, soprannominato il "maniaco di Angarsk" (la sua città natale) o il "lupo mannaro", è considerato il peggiore serial killer che la Russia abbia mai avuto e, secondo gli inquirenti, avrebbe iniziato ad uccidere dopo aver scoperto un tradimento della moglie.

Dai primi anni '90 al 2010 Popkov, indossando la sua uniforme e guidando la Lada Niva in dotazione alla Polizia, svolgeva le sue "cacce notturne" alla ricerca di donne viste da sole in luoghi pubblici (come le fermate degli autobus) e usando la sua copertura per offrire loro un passaggio a casa. Invece spesso le portava nei boschi, alcune le violentava e poi le uccideva tutte.

Popkov si è definito un "addetto alle pulizie", affermando di aver preso di mira solo "le donne che conducevano cattivi stili di vita", ed ha avuto la faccia tosta di affermare che stava "purificando" la sua città "dalle prostitute, dalle ubriache e dalle donne immorali". "Ha volentieri descritto tutto questo, con pathos e anche con gusto", ha detto un investigatore, nonostante Popkov, quando si mettevano da parte i suoi crimini, si mostrava come "un uomo sano di mente e ben educato".

La polizia locale aveva iniziato a cercare un serial killer già nel 1992, ma non era emerso niente fino alla fine degli anni '90, dopo che erano stati collegati una serie di omicidi violenti, legati a risvolti sessuali, nella regione di Angarsk.

L'inchiesta su Popkov, la prima di questo tipo in Russia, ha richiesto anni di lavoro, test del Dna e raccolta di testimonianze sia in Russia che in altre parti del mondo.

L'assassino, in carcere già dal 2015 per 22 omicidi, solo lo scorso anno aveva confessato altri 59 omicidi, ma gli investigatori non sono riusciti a dimostrare la sua colpevolezza per tre di questi crimini. Quindi, complessivamente, è stato condannato per 78 omicidi. Popkov è stato dichiarato colpevole anche dello stupro di 10 delle sue vittime e gli è stata data una seconda condanna a vita in aggiunta a quella che sta già scontando.

I pubblici ministeri hanno spiegato che Popkov aveva un'attrazione patologica per uccidere la gente e, spesso, ha ammazzato le sue vittime con un martello o con un'ascia. Alcune delle sue prede erano prostitute e tossicodipendenti, ma la maggior parte erano donne normali con famiglie. L'incubo è finito solo nel 2012 quando Popkov è stato catturato. In seguito ha mostrato alla polizia dove aveva seppellito i corpi delle sue vittime.

Come parte della seconda condanna, Popkov è stato privato della pensione mensile della polizia che ammonta a 24mila rubli (circa 316 euro).

L'avvocato di Popkov intende ricorrere in appello per questa parte del verdetto, sottolinenando la collaborazione data alle indagini dal suo cliente.

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