Hanno 16 e 17 anni Sanaa e Hajar, ma la loro minore età non è bastata per far loro evitare una denuncia per un bacio che in Marocco costituisce reato, perché gli "atti licenziosi o contro natura con un individuo dello stesso sesso" sono qui punibile secondo quanto prescrive il codice penale.
Detenute e poi spedite ai domiciliari, le due sono in attesa di un processo, per colpa di baci e abbracci che, secondo quanto racconta Omar Arbib, un attivista locale che si occupa di diritti umani, si scambiavano sul tetto di una abitazione nella zona di Hay Mohammadi, a Marracash.
Il 25 novembre, quando le telecamere che si sono posate sul Marocco per la Conferenza dell'Onu sul clima saranno tornate a casa, riprenderà il processo contro Sanaa e Hajar, in una società in cui la tolleranza per gli omosessuali è pari allo zero. "Un sistema medievale", secondo la scrittrice franco-marocchina Leila Sleimani. Ciononostante le due ragazze, in quanto minorenni, dovrebbero evitare il carcere.
Nella prima metà del 2016 sono 19 le denunce registrate
in Marocco per "perversione sessuale", secondo dati di chi si occupa del tema, citati dal Corriere della Sera. Intanto la mobilitazione continua, a livello internazionale. A difendere le ragazze ci sarà un collegio volontario di dieci avvocati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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