Non sappiamo che cosa sta accadendo a Mariupol, nel sud-est dell'Ucraina. L'unica cosa certa è che la città, assediata dall'esercito russo, deve fare i conti con una vera e propria pioggia di bombe. Emblematici gli attacchi sferrati sull'ospedale pediatrico (per i russi la struttura sarebbe stata riadattata a base operativa per le forze ucraine) e, quello più recente, sul teatro, dove si erano rifugiati centinaia di civili.
L'importanza di Mariupol
Fino a questo momento, nessuna città ucraina è stata colpita come Mariupol, martoriata da giorni e senza ombra di dubbio quella che porta i segni più devastanti del conflitto. Oltre 100mila civili sono stati costretti a restare nell'epicentro delle tensioni senza acqua ed energia, con scarsissime risorse di cibo. I più fortunati sono riusciti a fuggire utilizzando gli ultimi mezzi di fortuna rimasti. Mancano le più minime condizioni di sicurezza e, anche per questa ragione, le evacuazioni continuano a singhiozzo.
Ma per quale motivo la Russia ha messo nel mirino Mariupol? Che cosa si nasconde dietro la definitiva presa del centro urbano? Dario Fabbri, ospite alla trasmissione Atlantide, su La7, ha fornito indicazioni interessanti per poter rispondere alle due domande. A detta dell'analista, Mariupol avrebbe un triplice significato che tanto interesserebbe all'esercito russo. Andiamo in ordine e partiamo con il primo.
Una città strategica
Innanzitutto, Mariupol ha un carattere strategico insito nella sua posizione geografica. Basta dare un'occhiata a una qualsiasi cartina per rendersene conto. Nel caso in cui i russi la conquistassero, avrebbero il totale controllo del Mar d'Azov, tra l'altro anello di congiunzione tra il Donbass e la Crimea.
Parlando di congiunzione, arriviamo al secondo aspetto degno di nota: la logistica. Un'ipotetica presa di questa città consentirebbe a Mosca di riunire le forze situate nei due territori citati: Donbass e Crimea. In un simile scenario, la Russia avrebbe la possibilità di concentrare i suoi uomini operativi nel sud dell'Ucraina per sferrare un'offensiva verso Kiev. Che, a quel punto, si ritroverebbe assediata praticamente su ogni fronte.
Gli aspetti psicologici
Il terzo aspetto è prettamente psicologico. La presa di Mariupol, secondo lo Stato maggiore russo, potrebbe innescare un effetto domino potenzialmente letale per l'Ucraina. In altre parole, la caduta della città non sarebbe nient'altro che un antipasto per le prossime rese. Anche perché, fin qui, Mosca ha messo le mani soltanto su Cherson e deve dare un forte segnale ai suoi avversari.
Bisogna fare un'ulteriore considerazione. Qualora il Cremlino mettesse le mani su Mariupol difficilmente, a guerra terminata, vorrà poi ricederla agli ucraini. Del resto il Donbass, per la Russia, è una sorta di "trofeo principale", qualcosa sul quale è impossibile fare concessioni e perfino trattative.
Nel frattempo il vicesindaco Sergei Orlov, in un'intervista a Forbes Ucraina riportata dall'agenzia ucraina Unian, ha fornito ulteriori dettagli su quanto starebbe accadendo in città. Orlov ha dichiarato che i russi non consentono alla gente del posto di entrare nei cimiteri e che le persone devono essere seppellite in un parco nel centro della città. "Li seppelliamo per lo più in fosse comuni.
Li seppelliamo nel City Garden (Children's Central Park of Culture and Recreation), in centro. Alcuni sono sepolti nei loro cortili", ha detto Orlov. Secondo lui, al 13 marzo c'erano 2.358 morti in città. Tuttavia, questi sarebbero solo quelli identificati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.