Guerra in Ucraina

"Se volete vi riporto in Russia". L'automobilista sbeffeggia i russi rimasti a secco

Colonna di carri armati bloccata su un'autostrada ucraina a causa della mancanza di carburante: così un ucraino si prende gioco degli invasori

"Se volete vi riporto in Russia". L'automobilista sbeffeggia i russi rimasti a secco

Si dice che l'ironia sia una delle armi più potenti e riuscire a mantenerla anche in un momento di guerra può fare la differenza. Che tra esercito ucraino e russo ci siano profonde differenze è cosa nota, perché le forze di Putin sono nettamente superiori rispetto a quelle di cui può disporre Zelensky. Tuttavia, gli ucraini resistono e stanno mostrando una tempra ben più forte di quella immaginata dai generali russi. L'umore del Paese è alto, nonostante i missili che colpiscono gli edifici civili, oltre a quelli militari.

Nei sottopassaggi e nei bunker antiaerei si riescono ancora a vedere i sorrisi nei volti degli uomini, delle donne e dei bambini che si nascondono dalla guerra. E per strada sono numerosi gli ucraini che non scappano davanti all'invasore ma, anzi, lo provocano e lo irridono, condividendo poi i video sui social per dare coraggio e infondere fiducia ai loro concittadini. È quello che ha fatto un uomo davanti a una colonna di mezzi militari russi, fermati non dalla controffensiva ucraina ma da un banalissimo contrattempo: avevano finito la benzina.

I carri armati ripresi dall'uomo alla guida pare viaggiassero su una delle autostrade ucraine e l'uomo, invece di fermarsi e tornare indietro, o tirare dritto senza prestare attenzione, decide di fermarsi a parlare con loro che, a dispetto di quanto si possa immaginare, hanno accettato volentieri lo scambio di battute. "Che succede ragazzi, avete subito un guasto?", chiede l'automobilista ai militari russi, che rispondono: "No, abbiamo finito il carburante". Una risposta inaspettata per l'automobilista, che ha avuto la prontezza di rispondere con una battuta sarcastica: "Vi posso trainare e riportare indietro... Fino alla Russia". Risate da parte dei soldati e scambio che continua, con l'automobilista che, vista la situazione distesa, ne approfitta per chiedere ai militari se sapessero dov'erano diretti. Da parte loro, ovviamente, la risposta è stata evasiva: "No, non lo sappiamo". Una risposta di circostanza per non svelare i loro piani di attacco, che però poco dopo cambia. "A Kiev, maledizione, fanculo... Cosa dicono i telegiornali?", risponde un altro militare.

Compreso che gli animi si stavano surriscaldando, l'uomo alla guida ha voluto fare un ultimo appunto ai soldati, prima di ripartire con la sua auto: "Bene, mentre tutto è dalla tua parte, i prigionieri si stanno arrendendo, anche perché i ragazzi non sanno dove stanno andando. E ho chiesto a tutta la colonna: nessuno sa dove sono e dove stanno andando".

A quel punto l'uomo non aspetta la risposta e si rimette alla guida per allontanarsi ed evitare problemi.

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