Guerra in Ucraina

Severodonetsk verso la resa, ucraini in ritirata

Notte di trattative dopo l'annuncio di ieri della ritirata dei soldati ucraini dalla città diventata nel 2014 capoluogo della regione

Severodonetsk verso la resa, ucraini in ritirata

Sono ore cruciali e decisive per Severodonetsk. Ieri il governatore dell'oblast di Lugansk, a cui la città appartiene, aveva parlato della necessità di un ritiro dei soldati ucraini verso postazioni ritenute più fortificate.

E dunque un vero e proprio indietreggiamento da quest'aerea, ordinato peraltro dallo stesso governo di Kiev. Al momento però non si conosce la sorte di Severodonetsk. I russi hanno oramai preso oltre i due terzi della città, ma alcuni soldati ucraini sono ancora al suo interno. E, in special modo, dentro lo stabilimento chimico Azot, lì dove sono rifugiati più di 500 civili.

La battaglia di Severodonetsk è iniziata a maggio. Subito dopo la dichiarazione russa della conquista di Mariupol, la città è diventata primario obiettivo delle truppe di Mosca. Questo perché, dopo l'occupazione nel 2014 di Lugansk da parte dei separatisti filorussi, è qui che è stata sposta la sede del governo regionale.

Prendere Severodonetsk vuol dire quindi prendere un capoluogo, circostanza simbolicamente e politicamente importante per Mosca. Dopo un graduale avvicinamento avvenuto nelle prime settimane di guerra, le truppe russe hanno iniziato a penetrare nel tessuto urbano della città un mese fa.

Nella notte, come detto, non sono trapelate significative novità. Probabile sia in corso la trattativa per l'uscita in sicurezza di civili e militari da Severodonetsk. Trattativa peraltro già annunciata dagli stessi filorussi da un lato e dagli ucraini dall'altro nei giorni scorsi. Possibile un epilogo simile a quello visto a Mariupol, dove il 21 maggio gli ultimi soldati di Kiev sono usciti dallo stabilimento Azovstal, lì dove avevano trovato rifugio, per consegnarsi a Mosca dopo delicate trattative.

La battaglia sta proseguendo anche su altri fronti. Nelle ultime ore sono emerse avanzate russe a ovest di Lysychansk grazie alla conquista di diverse aree nel quadrante di Popasna e di Zolote. Per i russi anche Lysychansk ha un valore importante, specialmente sul lato militare: essendo la cittadina situata su un'altura, da qui è possibile avere il controllo del fuoco su Severodonetsk e sul resto della provincia di Lugansk.

I raid della notte

Nelle altre città ucraine sono stati segnalati importanti raid aerei. Gli allarmi sono scattati nel cuore della notte a Kiev, così come a Odessa e Mykolaiv. Le sirene hanno svegliato gli abitanti di diverse province occidentali, quelle meno coinvolte nel conflitto, compresa Leopoli. Situazione più tranquilla, dopo giorni di intesi bombardamenti, a Kharkiv. Qui il fronte di terra sembrerebbe essersi stabilizzato: i russi hanno di fatto creato una zona cuscinetto per salvaguardare i propri confini con la regione di Belgorod.

Raid invece a Dnipro, con diverse esplosioni udite vicino il centro della città.

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