La trovata "artistica" di Song Ta, 33enne cinese di Canton con la passione per il fashion design, ha ultimamente provocato reazioni indignate nel suo Paese, nonché un forte movimento di protesta contro il museo privato di arte contemporanea Ocat di Shanghai, responsabile di avere ospitato la controversa "installazione" firmata da quel giovane. L'opera incriminata è un video di "oltre sette ore" in cui scorrono foto e clip di quasi 5mila studentesse universitarie filmate in segreto in un campus da Song dieci anni fa. Nel mastodontico filmato, le immagini delle ignare ragazze si susseguono "dalla più alla meno bella", come se si scorresse una classiifica estetica.
In tale "opera d'arte", vengono proiettate innanzitutto le ragaze più carine e, successivamente, appaiono gli scatti che immortalano quelle "più brutte", fino ad arrivare, dopo la visione di migliaia di istantanee, al fondo della "classifica" concepita dal 33enne, dove si trovano le "imperdonabilmente brutte, le inguardabili". Il giovane di Canton ha difeso il proprio collage di immagini acquisite di nascosto, denominato Uglier and Uglier (Sempre più brutte, in lingua inglese) e Jiaohua (Fiori di campus, in cinese), negando di essere un maniaco sessuale. A detta dell'autore, il video di sette ore sarebbe semplicemente un'iniziativa provocatoria intesa a sfidare il "politicamente corretto" imperante nel panorama artistico; egli ha quindi risposto ai critici difendendo il suo "diritto di dire la verità su bellezza e bruttezza" ed esortando i visitatori del museo Ocat di Shanghai ad "andare presto" a vedere Uglier and Uglier, così da trovarsi con le immagini di inizio proiezione, quelle delle ragazze belle, ed evitare di conseguenza le studentesse che occupano il fondo della classifica citata, definite da Song come pericolose per la "gente impressionabile".
Nonostante l'autore abbia ribadito la natura artistica del collage in questione e nonostante il fatto che quest'ultimo fosse stato già mostrato al pubblico senza problemi nel 2013 presso il museo Ucca di Pechino, la presenza di tale installazione video nella galleria Ocat di Shanghai ha scatenato sul web polemiche così incendiarie da spingere alla fine gli organi di stampa del Partito comunista a intervenire sulla vicenda.
Sui social network cinesi si stanno infatti susseguendo messaggi di utenti che bollano quel collage-classifica come un emblema di "misoginia, guardonismo, oggettivizzazione del corpo femminile". Tanti utenti hanno anche invocato la galera per l'artista e per i curatori del museo di Shanghai. Quest'ultima istituzione, su impulso delle polemiche, ha alla fine interrotto la visione al pubblico di Uglier and Uglier e ha addirittura chiuso momentaneamente i battenti dietro la motivazione ufficiale di "riorganizzazioni interne".
Relativamente alla presa di posizione della stampa legata al Partito, il quotidiano Global Times ha contestato l'opera di Song pubblicando, sulle proprie colonne, il parere legale di un giurista, per cui il collage-classifica violerebbe il Codice civile nazionale, nella parte dedicata al diritto alla privacy: "Quelle studentesse che si riconoscono nel video potrebbero chiedere a Song un risarcimento e la rimozione delle loro immagini usate senza autorizzazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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