Il primo gruppo di aerei russi è decollato questa mattina, lasciando la base russa in Siria di Hmeimim, segnale di un ritiro delle truppe - quelle di terra per lo meno - che da Mosca hanno iniziato oggi e che potrebbe favorire una ricomposizione del conflitto siriano.
Una decisione, quella di ritirare le truppe di terra, che il Cremlino non ha discusso con altri attori impegnati sul terreno - come riporta l'agenzia Tass - e che è stata tuttavia accolta positivamente dagli alleati iraniani, che vedono nella scelta la considerazione che non è necessario mantenere uomini sul terreno per far rispettare il cessate il fuoco strappato in Siria.
Una parte delle truppe di terra lascerà il Paese di Assad, dove rimarranno tuttavia i sistemi di difesa aerea S-400. E se l'opposizione in armi continua a chiedere che tutti gli stranieri lascino la Siria, dalla Russia arriva intanto la conferma che il ritiro, ancorché parziale, delle truppe, non porterà alla fine degli attacchi aerei su obiettivi jihadisti.
Nikolai Pankov,
ministro della Difesa russo, ha detto con chiarezza che se il numero dei bombardamenti è destinato a diminuire tuttavia "le forze aree dislocate hanno il compito di continuare a bombardare le infrastrutture dei terroristi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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