La Corte Suprema russa ha dichiarato che il battaglione Noman Çelebicihan, formazione di volontari tartari di Crimea che combattono in Ucraina contro l'esercito di Putin, è un'organizzazione terroristica. Nella dichiarazione rilasciata dal tribunale all'agenzia di stampa Tass, si legge che è stata accolta la richiesta dall'Ufficio del procuratore generale di riconoscere Numan Çelebicihan "come organizzazione terroristica e di bandire l'organizzazione in questione nella Federazione Russa".
La storia di Çelebicihan
Noman Çelebicihan è stato un politico tartaro di Crimea, avvocato e scrittore oltre ad aver ricoperto il ruolo di presidente della Repubblica popolare indipendente che durò soltanto due mesi e fondata il 26 novembre 1917. È conosciuto per aver scritto la poesia "Ant etkenmen", diventata l'inno nazionale tartaro di Crimea. Dal 2016 questo battaglione opera nelle zone di confine della regione di Kherson. A guidare la formazione paramilitare è Lenur Isliamov, ex vice primo ministro della Crimea nel 2014 prima della sua fuga in Ucraina. Isliamov è accusato di essere uno dei responsabili dei blocchi alimentari ed energetici della penisola di Crimea.
Chi è Isliamov
Come riporta Interfax, negli ultimi due mesi il Servizio federale di sicurezza russo ha denunciato l'arresto di almeno cinque persone che stavano combattendo per il battaglione Noman Çelebicihan. L'arresto sarebbe avvenuto con la scusa di essere membri del battaglione Numan Çelebicihan: il luogo in cui si trovano detenuti è ancora sconosciuto. La storia di Isliamov è travagliata: la cosiddetta "Corte suprema" della Crimea occupata lo ha condannato nel 2020 a 19 anni di carcere di massima sicurezza in contumacia. Il capo del battaglione è stato anche proprietario del canale televisivo ATR Lenur come riportato da PromoteUkraine. Il "tribunale" controllato dalla potenza occupante ha anche vietato all'imputato di partecipare ad attività mediatiche per due anni.
L'avvocato di Isliamov, Nikolai Polozov, ha dicharato che i difensori non hanno riconosciuto il verdetto e deciso di ricorrere contro la sentenza anche presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. Secondo l'avvocato, Isliamov non riconosce la giurisdizione della "Corte suprema" perché considera la Crimea un territorio temporaneamente occupato dell'Ucraina.
La situazione in Crimea
Come abbiamo visto sul Giornale.it, la situazione in Donbass si fa sempre più difficile per l'esercito di Zelensky: gli ucraini resistono ma le perdite quotidiane sono sempre più ingenti. E il Mar d'Azov sempre essere perso per sempre come ha affermato il vice primo ministro del governo in Crimea, Georgy Muradov. "Il Mar d'Azov è perduto per sempre per l'Ucraina.
I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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