Stati Uniti, schierato squadrone di F-22 Raptor in Europa

I Raptor effettueranno missioni di addestramento congiunte con i velivoli della NATO nell’ambito dell’European Deterrence Initiative

Stati Uniti, schierato squadrone di F-22 Raptor in Europa

Gli Stati Uniti hanno schierato in Europa uno squadrone di F-22A Raptor della Lockheed Martin. E’ quanto si legge in una nota diramata dall’USAFE, le Forze Aeree degli Stati Uniti in Europa. I caccia da dominio aereo di quinta generazione sono stati schierati poche ore fa in Germania per scoraggiare qualsiasi potenziale aggressione russa.

“L'US Air Force ha schierato uno squadrone di F-22 Raptor nella base aerea di Spangdahlem, in Germania. I Raptor provengono dal 95° Fighter Squadron del 325° Fighter Wing di Tyndall, in Florida. Le piattaforme di quinta generazioni saranno schierate in rotazione in diverse basi dell'Allenza in Europa nell’ambito dell’ European Deterrence Initiative per svolgere operazioni FTD (flying training deployment). Gli F-22 Raptor effettueranno missioni di addestramento congiunte con i velivoli degli alleati della NATO. L'integrazione Raptor consentirà alla coalizione di mantenere il vantaggio nella superiorità aerea integrando le capacità della flotta di Quarta generazione. La presenza degli F-22 nel teatro europeo sottolinea la nostra capacità di dissuadere le minacce attuali e potenziali, rassicurare i nostri alleati e rispondere tempestivamente nel caso in cui dovesse fallire la deterrenza”.

I sensori della piattaforma di quinta generazione si sono rivelati determinanti per scovare i bersagli oltre il raggio visivo in Iraq, Siria e Afghanistan, anche se appare evidente che il Raptor non è stato progettato per ruoli contro-insurrezionali. In attesa delle piattaforme russe e cinesi, l’F-22 Raptor resta l’unico caccia di quinta generazione del pianeta.

Stati Uniti: Programma Rapid Raptor

In base alla definizione ufficiale dell’Air Force, il programma Rapid Raptor conferisce al Pentagono la possibilità di schierare rapidamente ed in qualsiasi base operativa attuale o futura nel mondo un pacchetto di quattro caccia di quinta generazione F-22 pronti al combattimento in 24 ore.

"Il pacchetto di implementazione prevede un velivolo C-17 Globemaster III per trasferire, rifornire e riarmare rapidamente quattro F-22 in ambienti non familiari ed austeri. La possibilità di schierare ovunque gli F-22 con supplemento di piloti aggiuntivi, manutenzione integrata, carburante e munizioni conferisce una flessibilità senza precedenti nella distribuzione delle piattaforme da combattimento di quinta generazione. I comandanti possono modellare i piani di risposta dell’avversario e consentire operazioni immediate di attacco primario. A prescindere da quanto siano tecnicamente avanzati, se gli F-22 fossero limitati alle soli basi note la loro capacità di attacco sarebbe limitata". Secondo l’Air Foirce il programma Rapid Raptor nasce come “una capacità di reazione immediata nell’attuale ambiente globale in rapido movimento”. Washington schiera regolarmente i Raptor nelle aree più calde del pianeta

Rapid Raptor 2.0

Il Pentagono vuole adesso rafforzare il concetto Rapid Raptor per garantire al comandante in capo quella capacità di attacco improvviso in caso di guerra in qualsiasi parte del mondo. In qualsiasi scenario contro una potenza stabilita, al Raptor spetterebbe il compito di ingaggiare le minacce aeree nemiche di ultima generazione, creando quel corridoio aereo per le piattaforme di quarta generazione in ruolo arsenale volante. Uno dei principali limiti della configurazione a bassa osservabilità è determinato dal carico interno delle piattaforme di ultima generazione. La capacità di trasportare internamente i sistemi d’arma è prerogativa essenziale per un profilo stealth pulito. Numeri alla mano, il Pentagono non può di certo sperare di presidiare le aree sensibili del pianeta e riuscire allo stesso tempo a vincere una guerra con la Cina o la Russia con soli 60/70 Raptor (123 convertiti al combattimento, ma bisogna considerare gli altri teatri ed i caccia in manutenzione). Nella nuova dottrina al caccia di quinta generazione spetterebbe l’avanscoperta oltre il raggio visivo grazie all’avionica di ultima generazione. Una volta identificata la minaccia, il caccia collegato in rete con l’arsenale volante, trasferirebbe le informazioni di puntamento. L’Air Force spinge per avere in linea delle forze da combattimento integrate in grado di svolgere svariati compiti in una sola missione. Le piattaforme stealth che non avrebbero più la necessità di inficiare il profilo, continuerebbero a coordinare molteplici attacchi dagli arsenali volanti operativi nelle retrovie. Rapid Raptor è stato originariamente sviluppato dal Comando del Pacifico dell’Air Force per poi essere esteso a livello globale dall’ Air Combat Command. Come parte del concetto Rapid Raptor, gli F-22 dell’ACC sono stati inviati in Europa nel 2015 e nel 2016.

“L’uso del programma Rapid Raptor per l’Europa è per molti aspetti del tutto coerente con il più ampio atteggiamento europeo del Pentagono. Da molti anni il Dipartimento della Difesa e la NATO hanno posizionato forze orientate alla deterrenza in tutto il continente europeo, effettuando numerose esercitazioni congiunte. Oltre ad essere un contrappeso alla postura russa, queste attività fanno parte di uno sforzo strategico atto a dimostrare la mobilità e la rapidità delle nostre forze. Se emergesse improvvisamente la necessità di attaccare una particolare parte del mondo, un piccolo contingente di F-22 sarebbe in grado di iniziare le operazioni entro 24 ore”.

Per una questione prettamente numerica, Rapid Raptor va inteso come un chiaro messaggio politico. L'F-22 è ad oggi il miglior caccia del mondo, ma in un confronto su larga scala pagherebbe caro il suo esiguo numero. La questione è prettamente numerica: il primo caccia al mondo per cui è stato coniato il termine dominio aereo non può essere ovunque.

Invece dei 10 squadroni su 24 aeromobili più due di riserva previsti, l'Air Force schiera 21 Raptor più due di riserva in sei squadroni operativi. L'élite Weapons School dell'aviazione militare e le sue unità operative di prova presso la base aeronautica di Nellis, in Nevada, condividono una dozzina di F-22 perché non ci sono abbastanza aerei per equipaggiare tutte le unità.

Il concetto è semplice ed è storicamente ciclico. F-22 Raptor e F-15C potrebbero massacrare orde di J-10 con estrema facilità, ma alla fine gli Stati Uniti saranno destinati alla sconfitta perché numericamente inferiori al caccia cinese a basso costo e messo in produzione di massa. E se anche tutte le ondate missilistiche dovessero andare a segno (sappiamo che probabilisticamente non sarà così), sarebbero delle perdite accettabili per i cinesi. I Raptor, invece, sono e resteranno 123. Senza considerare, infine, che in un ipotetico scontro, i cinesi potrebbero allearsi con i russi.

Stati Uniti: Caccia da Dominio Aereo F-22 Raptor

Il Programma Fenice

Il problema di fondo deriva da un errore di calcolo nel periodo successivo alla guerra fredda, quando il Dipartimento della Difesa si convinse che con la caduta dell’Unione Sovietica non ci sarebbe stata alcuna minaccia aerea futura. Una valutazione del tutto errata, considerando oggi gli investimenti cinesi e russi nei caccia di nuova generazione.

A distanza di sei anni dalla chiusura della linea Raptor, il Congresso degli Stati Uniti ha commissionato una studio apposito per valutarne la fattibilità ed il conseguente impatto economico della riapertura del programma. L’aver sospeso la produzione F-22 Raptor a soli 187 esemplari sui 750 previsti è stata una delle più stupide decisioni in materia di appalti militari degli ultimi decenni. Soltanto 123 sono stati convertiti al combattimento. Il resto dei caccia sono classificati come macchine di inventario, destinati ad attività di test o fuori servizio. Ad oggi, considerando le minacce attuale ed i contesti dove è necessaria la presenza di una piattaforma di quinta generazione, l’Air Force avrebbe bisogno di almeno 382 Raptor. Sappiamo che l’intera linea di produzione non è stata cannibalizzata, ma conservata in deposito così come tutti i progetti. L’amministrazione Obama non ha mai paventato tale possibilità, concedendo soltanto gli aggiornamenti necessari (non senza difficoltà) per l’unico caccia di quinta generazione ad oggi in servizio nel mondo.

Eravamo ottimisti – si legge nella relazione dell’Air Force presentata lo scorso anno alla Commissione dei Servizi Armati del Senato – forse fin troppo, ma eravamo convinti che per un ragionevole numero di anni, nessun paese fosse stato in grado di sviluppare piattaforme di nuova generazione. Purtroppo Russi e cinesi lo hanno fatto nella metà del tempo rispetto a quanto avevamo ipotizzato.

Uno studio del 2010 commissionato dall’Air Force alla RAND Corporation stimava una spesa di 17 miliardi di dollari per 75 nuovi Raptor. I risultati del nuovo studio fissano quella cifra a 50 miliardi di dollari per 194 nuovi Raptor. La cifra è così divisa: 7/10 miliardi di dollari in costi di avviamento e 40,4 miliardi per l'approvvigionamento dei velivoli. Il costo unitario per ogni Raptor 2.0 è stimato in 206/216 milioni. L'ultimo F-22 prodotto è costato ai contribuenti americani 137 milioni di dollari. L'F-22 è ancora il miglior caccia del mondo, anche se in uno confronto su larga scala, pagherebbe caro il suo esiguo numero. Senza considerare, infine, che qualche AIM-120 potrebbe anche non colpire il bersaglio in un’era in cui la guerra elettronica attiva sta compiendo passi da gigante. Oggi, l’unico vero nemico del Raptor è numerico. La storia, però, potrebbe cambiare a breve. Il 21 aprile scorso il Giappone ha presentato ai principali appaltatori della difesa statunitense una formale richiesta dal potenziale valore di 40 miliardi di dollari per un nuovo caccia ibrido da superiorità aerea che possa combinare le caratteristiche dell’F-22 e dell’F-35 ma superiore ad entrambi. Il caccia ibrido includerebbe motore, radar e componenti costruiti in Giappone.

L'USAF non ha la forza politica ed economica per riavviare la linea Raptor, ma i 40 miliardi di dollari garantiti dal Giappone ammortizzerebbero il conseguente impatto economico. In questo contesto, gli Stati Uniti acquisterebbero la nuova versione del Raptor a costo unitario. Ovviamente ciò non accadrà poichè nulla può mettere a rischio il programma F-35 che ha ormai superato il punto di non ritorno. Tuttavia se il Giappone acquistasse un Raptor aggiornato invece di sviluppare un design quasi identico, garantendo la maggior parte dei costi di riavvio e sviluppo, si presenterebbe un'opportunità vantaggiosa per gli Stati Uniti. Ed a produzione avviata e certa (fissata per legge), i costi unitari continuerebbero a scendere. In ogni caso gli Stati Uniti necessitano di un nuovo caccia dal 2030 e non possono permettersi lo sviluppo ventennale di una nuova piattaforma. L’evoluzione della tecnologia esistente garantirebbe di sviluppare nei tempi stabiliti il sistema Phoenix secondo quanto previsto dal Next Generation Air Dominance.

L'F-15 doveva essere sostituito dal furtivo F-22 Raptor - considerato il miglior combattente di combattimento aria-aria. Nonostante le obiezioni dei principali generali dell'Air Force, il Segretario alla Difesa Robert Gates ha ordinato la fine della produzione dell'F-22 nel 2009. Il jet finale è uscito dalla linea di produzione di Lockheed Martin Marietta, Georgia, nel 2012. In tutto, l'Air Force ha acquistato 187 Rapaci, molto meno degli oltre 750 originariamente previsti.

F-22 Raptor: Progettato per sconfiggere l'Unione Sovietica

L'F-22 Raptor volerà fino al 2055 in mix high-low con il PCA e l'F-15X Storm Eagle: Sarà gradualmente ritirato a partire del 2060. Soltanto di recente, infatti, si è scoperto che la struttura del Raptor è incredibilmente robusta a causa delle estreme richieste imposte dall'Air Force sul design durante gli ultimi anni della Guerra Fredda. Sebbene l'F-22 sia stato progettato per una vita media di 8000 ore, l'esperienza di volo reale ha dimostrato che il caccia può essere pilotato in sicurezza senza modifiche fino a 12.000 ore nella fascia bassa e fino a 15.000 ore nella fascia alta. I test strutturali hanno confermato che senza alcun programma di estensione della cellula, il Raptor potrà volare fino al 2060. La maggior parte dei problemi riscontrati dall'Air Force sul Raptor sono legati alla corrosione dovuta al materiale stealth dell'aereo. Nessuna corrosione si è verificata sulle strutture critiche del velivolo. In ogni caso, l'Air Force sta prendendo provvedimenti nle sostituire il particolare rivestimento radar assorbente per eliminare il problema della corrosione.

Tali modifiche saranno completate verso la metà del 2020. Nel budget per l'anno fiscale 2018, il governo degli Stati Uniti ha stanziato un miliardo di dollari per aggiornare hardware (radar, antenne, avionica, display e datalink) e software della flotta Raptor.

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