Lo Stato Islamico è in crisi economica e applica l'austerity

I bombardamenti sulle infrastrutture, sulle raffinerie di petrolio e sui depositi di liquidità hanno provocato una crisi economica nei confini del Daesh

Lo Stato Islamico è in crisi economica e applica l'austerity

Una guerra contro tutto e tutti, una guerra per creare il Califatto. Ma gli uomini in nero, non avevano forse tenuto conto di una cosa, che scatenare una guerra su larga scala comporta dei costi non indifferenti ed è così che adesso un nuovo nemico bussa alle porte dello Stato Islamico e si chiama crisi economica.

Il quotidiano Le Monde ha infatti informato delle grosse difficoltà finanziarie che sta attraversando l'Isis. Un duro colpo ai fondi di Al Baghdadi, stando a quanto riportato dal periodico francese, è stato inferto da un raid americano che l'11 gennaio ha distrutto una filiale bancaria nel centro di Mossul, sospettata di nascondere uno stock di grandi liquidità del gruppo islamista. Ma non solo, anche la distruzione delle raffinerie petrolifere, di importanti infrastrutture, e il fatto che la frontiera turco siriana non sia più porosa come in passato, sono tutte cause che hanno spinto i vertici dell'Isis ha praticare l'austerity.

Lo Stato Islamico ha infatti deciso di ridurre del 50% la paga dei suoi soldati, ha diminuito gli aiuti destinati al sostegno delle vedove dei martiri, alle famiglie dei prigionieri e per l'organizzazione dei matrimoni. Inoltre, per far fronte alla minore entrata di fondi, nei territori dello Stato Islamico è stata imposta una maggior tassazione, la facoltà di ingegneria dell'' Università dello Stato Islamico a Mossoul è stata chiusa e gli studenti reindirizzati verso i corsi di agraria e sharia.

Ma episodio più significativo di tutti, è che l'amministrazione dello Stato Islamico ha messo fine alle sovvenzioni sul pane.

A Raqqa infatti il Daesh ha annunciato quest'anno una liberalizzazione del prezzo del pane che fino all'anno scorso era fissato dal gruppo jihadista. E i costi stanno letteralmente lievitando: ad oggi nella capitale siriana dell'ISIS un chilo costa 135 lire siriane, a inizio 2015 era di 86 lire, mentre a Damasco staziona sempre intorno alle 50.

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