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Sudafrica, bianchi in rivolta contro violenze dei neri al grido di "Boer Lives Matter"

Gli agricoltori bianchi sudafricani si sentono accerchiati da una maggioranza nera sempre più violenta, nell'indifferenza delle autorità locali

Sudafrica, bianchi in rivolta contro violenze dei neri al grido di "Boer Lives Matter"

Gli agricoltori bianchi del Sudafrica sono letteralmente in rivolta contro le autorità locali, a causa delle sempre più frequenti violenze perpetrate dalla maggioranza africana ai danni della comunità afrikaans. Le ultime manifestazioni di protesta promosse dai medesimi agricoltori, al grido di “Boer Lives Matter(Le vite dei boeri contano), sono andate in scena a inizio settimana nella regione centrale del Free State, innescate dall’assassinio del 21enne contadino bianco Brendin Horner e trasformatesi poi in scontri tra attivisti afrikaans e forze dell’ordine. Richieste di giustizia, frustrazione, rabbia verso i governi a maggioranza nera. Questi sono i sentimenti alla base dei cortei e delle contestazioni organizzati in questi giorni dai bianchi del Sudafrica, che si sentono sempre più assediati dalla maggioranza di colore nonché bersaglio di una forte invidia sociale da parte di quest’ultima. Ad alimentare la medesima invidia vi sarebbe soprattutto il fatto che gli afrikaners, che costituiscono appena il 10% della popolazione del Paese, possiedono il 73% delle terre coltivabili, mentre la maggioranza nera ne possiede solo il 5%.

Nel dettaglio, la morte di Horner, che è stata la minaccia che ha fatto esplodere le recenti proteste dei bianchi, si è consumata sabato scorso nella località di Paul Roux, sempre nel Free State, per mano di due malviventi di colore, intrufolatisi nella proprietà del 21enne per rubargli delle mucche. I ladri hanno quindi legato allora a un palo l’agricoltore per poi ammazzarlo. I presunti responsabili sarebbero stati però immediatamente arrestati dagli agenti e sottoposti a processo. Tuttavia, proprio in occasione della prima udienza di tale procedimento penale, celebrata questo martedì nel comune di Senekal, è andata in scena la protesta di piazza dei “Boer Lives Matter”, con migliaia di coltivatori boeri inferociti nei riguardi delle istituzioni sudafricane, accusate di non tutelare a sufficienza la minoranza bianca dai soprusi dei neri.

In particolare, davanti al tribunale di Senekal si sono radunati circa 3mila contadini afrikaners, di cui alcuni armati, e questi hanno prima lanciato a ripetizione l’urlo “Boer Lives Matter”, per poi prendere a gridare, all’indirizzo dei due imputati per l’omicidio di Horner, “impicchiamoli”. Alla fine, i manifestanti hanno tentato di assaltare il palazzo di giustizia, dando così vita a tafferugli a cui la polizia ha cercato di fare fronte mediante cariche e arresti.

Le proteste boere che stanno infiammando il Free State hanno di conseguenza suscitato l’attenzione del governo centrale, con il ministro nazionale della Polizia, Bheki Cele, che è attualmente impegnato a cercare di placare le proteste degli afrikaners.

Finora, l’unico risultato conseguito dall’esponente governativo è stato però quello di divenire bersaglio di telefonate minatorie e di minacce di morte.

Dal punto di vista degli agricoltori bianchi, le istituzioni starebbero continuando a tenere gli occhi chiusi davanti alle sempre più frequenti vessazioni e uccisioni commesse dalla maggioranza nera ai danni della comunità boera.

A esasperare il risentimento dei contadini sarebbe il seguente numero, quale testimonianza della strisciante “strage” di afrikaners: 29 coltivatori ammazzati tra il 2018 e il 2019 nella nazione arcobaleno.

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