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Sudan, il dittatore Bashir sarà consegnato alla Corte internazionale dell'Aja

Il Paese ha accettato di consegnare l'ex dittatore accusato di crimini contro l'umanità durante la repressione in Darfur. Destituito nell'aprile del 2019, sta scontando anche una pena di due anni per corruzione

Sudan, il dittatore Bashir sarà consegnato alla Corte internazionale dell'Aja

Il nuovo governo del Sudan consegnerà alla Corte penale internazionale dell'Aja Omar al-Bashir, l'ex presidente destituito nell'aprile del 2019. A riferirlo, tramite una nota ufficiale, è stato il Consiglio sovrano del Paese, che guida il Sudan dalla destituzione dell'ex leader. Ricercato dal 2009 per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità nell'ambito del conflitto in Darfur (scoppiato nel 2003), è stato condannato a dicembre a due anni di reclusione, accusato di corruzione.

I negoziati e la consegna

L'ex dittatore di Khartoum è stato deposto lo scorso anno in seguito alle proteste popolari che chiedevano le sue dimissioni. La consegna di al-Bashir è stata decisa nell'ambito dei negoziati che il nuovo esecutivo sudanese sta conducendo con diversi gruppi ribelli che operano nella regione del Darfur. "Si potrà fare giustizia solo se sarà la giustizia a sanare le ferite", ha dichiarato Muhamad Hasan al-Taishi, portavoce della delegazione governativa ai colloqui, che ha annunciato la decisione.

Decisioni contrastanti

Lo scorso novembre, il nuovo primo ministro sudanese, Abdalà Hamdok, si era detto disponibile a inviare al-Bashir davanti al tribunale penale dell'Aja, in occasione di una storica visita a un campo proughi del Darfur. La giunta militare che, inizialmente, aveva sostituito l'ex dittatore al potere dopo la sua destituzione si era dimostrata contraria a consegnarlo al tribunale, dichiarando di voler lasciare la decisione all'esecutivo, che sarebbe uscito dalle urne una volta completato il processo di transizione.

La scelta finale

o scorso agosto, però, il Consiglio transizionale militare è stato sostituito dal Consiglio della sovranità del Sudan, un organo costituito per metà da civili e militari, che avrà il compito di guidare lo Stato nella transizione verso la democrazia (prevista per il novembre del 2022). L'organo ha nominato premier Hamdok e la decisione è stata presa. Oltre a lui, saranno inviati nei Paesi Bassi anche vari alti dirigenti ricercati. Si tratterebbe di suoi tre ex consiglieri, tutti imputati per gli stessi crimini di guerra.

La storia (criminale) di al-Bashir

Al-Bashir è già stato condannato lo scorso dicembre a trascorrere due anni in un centro di riabilitazione per il reato di corruzione, in seguito al ritrovamento di ingenti quantitativi di valuta estera all'interno della sua abitazione. Inoltre, lo scorso maggio, l'ex presidente era stato anche formalmente incriminato per la morte di diversi manifestanti, in occasione delle 16 settimane di protesta che anticiparono la caduta del suo regime (che resisteva dal 1989).

Il conflitto in Darfur

Inanto, in queste ore, al-Thaishi ha fatto sapere che il governo di transizione del Sudan ha la volontà politica di porre fine al conflitto nel Darfur, precisando, però, che soltanto attraverso la giustizia si arriverà alla pace. "Stiamo facendo ciò che il popolo sudanese ci ha chiesto di fare", ha dichiarato il portavoce.

"Stiamo lavorando molto duramente per raggiungere un accordo di pace globale che metta fine alle cause che hanno portato al conflitto e stiamo cercando di risolvere i problemi nel nostro Paese per prepararlo al futuro".

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