Guerra in Ucraina

Sveglia tardi, ricotta e piscina: la giornata tipo dello zar

Una vita senza stress per lo zar russo, Vladimir Putin, che va a lavoro soltanto nel pomeriggio: ecco la sua giornata tipo e cosa non deve mancare mai a tavola e in ufficio

Sveglia tardi, ricotta e piscina: la giornata tipo dello zar

Anche lo zar di Russia, Vladimir Putin, ha una sua quotidianità come ce l'hanno i comuni mortali ma anche come qualsiasi altro Capo di Stato. È chiaro che, soprattutto in questa fase storica in cui il presidente russo ha deciso di stravolgere la normale "routine" del mondo attaccando l'Ucraina, abbia maggiormente gli occhi addosso rispetto al recente passato. E la sua giornata tipo rivela non pochi colpi di scena ma conferma anche molto sull'uomo che abbiamo imparato a conoscere.

Sveglia tardi, cosa mangia a colazione

Ci si può aspettare una sveglia presto, il telefonino che squilla e un'agenda fitta di appuntamenti sin dal primo mattino. Invece no: come ha affermato Ben Judah, membro anziano del Consiglio Atlantico e autore del libro "Fragile Empire: How Russia Fell In and Out of Love with Vladimir Putin", il presidente russo non si alzerebbe dal letto prima di mezzogiorno, nemmeno fosse uno studente che la sera prima è andato in hangover. Una volta svegliatosi, ecco il pasto principale della giornata, la colazione. Da qui inizia la sua paranoia, di cui abbiamo parlato sul Giornale.it, per il veleno: il suo team si assaggiatori "testa" i cibi prima di servirli al grande zar. Troppo elevata la paura di morire avvelenato da un suo fedelissimo. L'abitudine, però, non è nuova ma di molti anni precedenti l'attacco in Ucraina. Come scrive Il Messaggero, Putin ama la ricotta che non deve mancare mai, da accompagnare a una omelette o un porridge. Da bere c'è il classico succo di frutta, solo più tardi un buon caffè.

Putin atletico: piscina e palestra

La cura del proprio corpo non passa soltanto dall'alimentazione ma anche dal fisico: l'immagine che lo zar di Russia deve dare a se stesso e al mondo intero è quella di una persona curata e in forma. Ecco perché fonti raccontano di un paio d'ore di piscina prima di andare in palestra, luogo che gli serve per riflettere e programmare i suoi impegni. In quei frangenti, segue le principali notizie dai tg nazionali russi: ovviamente, sappiamo bene che il regime può e deve soltanto mandare news di gradimento del Cremlino, altrimenti si rischiano 15 anni di carcere come abbiamo visto in questi giorni. Alla faccia della libertà di informazione. Dopodiché, finalmente, quando ormai si è fatto pomeriggio, Putin va a lavoro nel suo ufficio. Siamo nel 2022 ma lui è rimasto all'epoca dei nostri nonni: niente pc, soltanto note informative e giornali rigorosamente di carta per evitare "eventuali falle di sicurezza online": Per questo motivo, tutto viene condotto su carta in cartelle rosse e le telefonate vengono effettuate esclusivamente sui telefoni fissi dell'era della guerra sovietica.

Le ossessioni: informazioni e cibo

Come abbiamo visto sul Giornale.it, le ossessioni di Putin sono molteplici: già detto della Guerra Fredda e dell'uccisione di Gheddafi, il leader russo ha l'ossessione delle informazioni che arrivano da partin diverse, le quali vengono tutte rilegate in una grossa cartella di pelle. All'interno si leggono i rapporti sul fronte interno, cosa succede con gli affari internazionali e notizie di corte. A quel punto deve inghiottire il rospo e informarsi anche con i popolari tabloid russi e i giornali a lui meno graditi. Come detto prima, la paranoia sul cibo è fortissima: colazione a parte, cerca di mantenersi in forma con un regime dietetico a base di pomodori, cetrioli e lattuga. Ama la carne, soprattutto il montone, ma il cibo preferito è il pesce. Niente dolci, banditi dal Cremlino se non in via eccezionale.

Ma da dove arriva il cibo? Certamente non dal supermercato. Come riporta

html" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener"> Il Messaggero, infatti, Putin mangia soltanto il cibo che proviene dalle tenute agricole del suo grande amico, il patriarca della Chiesa ortodossa di Mosca Cirillo I, colui il quale aveva affermato che Dio potesse fermare e rovesciare "i piani di coloro che parlano lingue straniere e desiderano essere in guerra e combattere contro la Santa Russia": uno così, non poteva che diventare il suo migliore amico.

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