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La Svezia chiude ai migranti: "Chi non lavora torni a casa sua"

Il Ministro del Lavoro invita all'espulsione "anche con la forza" di chi non ha regolari documenti

La Svezia chiude ai migranti: "Chi non lavora torni a casa sua"

Il Ministro del Lavoro della Svezia Ylva Johansson ha chiesto ripetutamente di espellere i richiedenti asilo dal Paese. Questo perché ci sarebbe il rischio che chi non ha lavoro inizi a vivere all'interno di una economia parallela. "In questo momento è molto importante aumentare i nostri sforzi perché i migranti che non possono rimanere qui vengano rimpatriati. In maniera pacifica, ma se necessario anche con la violenza" ha detto la Juhansson, che fa parte del partito socialdemocratico.

Il motivo di una presa di posizione così forte è l'aumento costante del lavoro nero nel Paese scandinavo. Secondo l'agenzia Reuters nel 2015 lavoratori non in possesso diati allo regolari documenti sono costati allo Stato circa 7 miliardi di euro, cioè il 4per cento delle entrate derivanti dalla tassazione dei cittadini.

Secondo l'Agenzia per i Migranti svedese sono più di 10mila gli stranieri che entrano clandestinamente nel Paese ogni anno.

Nelle fabbriche e nell'industra edile lavorerebbero fino a 50mila persone sprovviste di documenti.

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