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Terrorismo, il governo lo ammette: "Rischio infiltrati dall'immigrazione"

"Apparati di sicurezza allertati, ma non si faccia confusione tra i due fenomeni". NEL MIRINO DEL TERRORISMO: SOSTIENI IL REPORTAGE

Terrorismo, il governo lo ammette: "Rischio infiltrati dall'immigrazione"

Se "sul piano culturale e politico, un grande Paese democratico non può avallare nessuna confusione fra fenomeni terroristici e fenomeni migratori", questa valutazione "non esclude che i nostro apparati di sicurezza non debbano tenere d'occhio certe forme di immigrazione".

Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, questa mattina a Londra per una riunione con i colleghi di 20 Paesi, per analizzare come coordinare le strategia anti-terrorismo a livello internazionale, per rispondere meglio alla minaccia.

Al meeting parteciperanno i rappresentanti dei Paesi che aderiscono alla coalizione contro lo Stato islamico, ma pure organizzazioni internazionali come l'Unione Europea e le Nazioni Unite. Si riuniranno a Lancaster House, non lontano da Buckingham Palace, prima del consiglio dei ministri in cui l'Italia discuterà anche delle nuove misure contro il terrorismo.

Il ministro degli Esteri ha specificato che l'impegno italiano non cambierà e che lo considera "adeguato", perché "il secondo più importante nell'addestramento alle forze che combattono sul terreno".

Gentiloni ha aggiunto che il governo valuterà la possibilità di una legge sui viaggi ai rischio "se ci saranno proposte". Il ministro ha anche confermato quanto scritto questa mattina dal Giornale sul possibile rapimento di un nostro connazionale in Libia.

Risulta "irriperibile" e si tratterebbe di un medico.

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