Terrorismo, ecco come si crea una minaccia on line

Qualsiasi vignetta viene elevata a minaccia ufficiale ad esclusivo beneficio del terrore, urgono i protocolli di esposizione

Terrorismo, ecco come si crea una minaccia on line

Quanti minuti ci vogliono per costruire una minaccia on line? Probabilmente dieci, quindici al massimo. Prendiamo a riferimento alcune vignette immesse sulla rete nelle settimane scorse dalla solita e sconosciuta sigla pro-Is in cui si paventano attentati durante il Natale e che tanto clamore hanno suscitato. La prima presunta minaccia riguarda New York. Qualitativamente migliore rispetto le ultime (davvero di pessima qualità) la vignetta non ha paternità: si ignora chi l'ha creata ed immessa sulla rete. I primi a cadere nel trappolone della minaccia sono stati alcuni media inglesi che non hanno perso tempo nel bollare il tutto come dichiarazione ufficiale Isis. I protocolli di esposizione sembrano non esistere mentre qualsiasi vignetta viene elevata a minaccia ufficiale ad esclusivo beneficio del terrore. Questa non è una guerra informatica, ma di contenuti.

Come si crea una minaccia?

Scomponiamo la foto. Non utilizziamo alcun software, basandoci soltanto sui punti di riferimento visivi. La vignetta che ha fatto il giro del web è formata da una foto principale e da tre diverse inserzioni. Il contesto, il babbo natale sul tetto con la dinamite e la minaccia scritta. Abbiamo precedentemente parlato di qualità maggiore della vignetta rispetto le precedenti opere pro-Is senza nome ed in effetti è così. E' stata volutamente resa più scura rispetto la foto originale pubblicata l'8 gennaio scorso sul sito loving-newyork.com. Il simpatizzante ha faticato davvero poco per trovarla. Procediamo. A sinistra in basso troviamo un corpo avulso dal contesto: la dinamite senza ombra. Dovrebbe riflettere qualcosa se prendiamo a riferimento la luce che illumina il babbo natale. Dimentichiamoci dell'ombra: da dove proviene la foto? da uno dei tanti video su youtube come How to make dynamite. Andiamo infine al Babbo Natale. L'ombra di Santa Claus di spalle è compatibile con l'ombra sul tetto ergo è probabilmente un soggetto unico. Non utilizziamo alcun software. Digitiamo sulla rete qualcosa tipo "santa claus walk roof" ed ecco trovata la foto. Pubblicata il primo dicembre 2016 sul sito www.arizonanativeroofing.com. Il babbo natale è in posizione invertita con il medesimo tetto. Un semplice copia ed incolla e la minaccia è servita. La rete fa il resto.

La minaccia contro Londra: solo vignette di qualità

Non c'è alcun collegamento tra il nucleo centrale ed i gruppi pro-Is. Tuttavia ormai non si fa alcuna distinzione a benefecio del terrore e della paura. Da rilevare che i gruppi pro-Is ricevono un'eccezionale cassa di risonanza in Europa. Discreta cassa di risonanza negli USA, nulla in Israele ed in Russia. La qualità complessiva della vignetta in cui si minaccia Londra è buona. Protagonista della vignetta è il Big Ben in fiamme ed in rovina, probabilmente colpito da un qualche tipo di ordigno. Non vi sono sbavature, l'artwork è complessivamente di alta qualità. Possiamo identificare tre diversi oggetti inseriti: il contesto, il soldato, la minaccia scritta. Come abbiamo detto la qualità complessiva della vignetta è alta, ma stride con gli scarsi accorgimenti creati per ritoccare la foto e trasformarla in minaccia. La qualità della vignetta è garantita dal fatto di essere stata presa da un film di Hollywood. Quale? London Has Fallen, sequel di Olympus has Fallen. La locandina è stata ridimensionata (si nota chiaramente la bandiera compressa) tagliando prima che iniziasse la scritta The sequel...

Soffermiamoci sul soldato inserito nella minaccia. E' perfettamente equipaggiato. Probabilmente chi ha incollato il militare ha pensato bene di cercare sulla rete una foto in alta definizione (sebbene non escludo che possa trattarsi di una pubblicità per promuovere i guanti). Tuttavia la bravura del simpatizzante finisce qui considerando lo scarso intervento effettuato sull'elmetto del soldato consacrato all'isis e la bandierina sul Big Ben. Dal tipo di equipaggiamento, ottica e kit tattico complessivo, il soldato potrebbe essere statunitense. Colui che ha creato la vignetta ha scelto la foto con la qualità migliore, pensando bene di confondere la bandiera sulla spalla destra del soldato, probabilmente americano

I terroristi amano i videogame

Nelle ultime settimane sono state pubblicate delle vignette con protagonista il medesimo jihadista. Quest'ultimo proviene direttamente dal mondo dei videogiochi (nella prima è stato invertito per fare vedere l'AK). Sarebbe più corretto affermare dalle MOD che l'Isis ha effettuato nel tempo sui videogiochi come Grand Theft Auto. Sono stati scritti decine di articoli sul rapporto tra videogame e propaganda, ma non è questo il nostro fine. L'autore delle vignette ha utilizzato sempre la medesima procedura: foto di qualità e jihadista di spalle. Cambia soltanto la sua posizione, ma è sempre il medesimo soggetto che guarda il suo target. Sempre. Per trovare il lupo basta fare un giro su google, ma la sua posizione è invertita così da guardare il jihadista. E' una procedura nota per questa tipologia di vignette. Nella guida Isis Media Operative (prima e seconda edizione) non vi è traccia alcuna su come realizzare le vignette. Quindi il tutto sarebbe lasciato alla bravura del simpatizzante, la rete consacrandola a minaccia farà il resto.

Anche per l'ultima vignettà pubblicata poche ore fa l'ispirazione proviene direttamente dal mondo dei survival horror come le serie Resident Evil, Fallout e Metro e sparatutto come Call of Duty. Non a caso numerose sequenze di Fallout 3, ad esempio, sono state inserite nel video di propaganda Nuclear Jihad: The Ultimate Terror

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