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Terrorismo, morto il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri

Secondo Arab News Pakistan Al-Zawahiri sarebbe morto a seguito di difficoltà respiratorie dovute all'asma. Silenzio al momento da Al Qaeda

Terrorismo, morto il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri

Giallo sulla sorte Ayman al-Zawahiri, il terrorista egiziano diventato il leader di Al Qaeda dopo l’uccisione di Osama Bin Laden. Da giorni, infatti, si stanno rincorrendo notizie circa la sua morte sopraggiunta "per difficoltà respiratorie dovute all'asma", mentre si trovava in uno dei suoi rifugi sulle impervie montagne al confine tra Afghanistan e Pakistan.

È stato Arab News Pakistan, sito arabo in lingua inglese di solito molto affidabile, l'ultima fonte a rilanciare la notizia dopo aver cercato prove presso 4 fonti locali. Di questi, ha scritto il sito, due hanno confermato la scomparsa di al-Zawahiri. Secondo un interprete di Al Qaeda che ha ancora stretti legami con il gruppo, il medico–terrorista sarebbe deceduto per l’asma la scorsa settimana a Ghazni perché "non aveva accesso alle cure". Un funzionario della sicurezza pakistana attivo nelle aree tribali al confine con l'Afghanistan ha affermato di credere che al-Zawahiri non sia più vivo: "Siamo rimasti al fatto che sia morto per cause naturali". Lo stesso funzionario ha aggiunto che un numero ristretto di seguaci di Al Qaeda ha preso parte al suo funerale che si è svolto in una località ad ora sconosciuta.

Al momento, però, il gruppo terroristico non ha fatto sentire la sua voce né per confermare né per smentire l’indiscrezione. Il 69enne erede di Bin Laden era apparso l'ultima volta in un video l’11 settembre in occasione del 19esimo anniversario degli attentati negli Usa. La notizia del decesso di al-Zawahiri era già stata lanciata la settimana scorsa Hassan Hassan, direttore dell'istituto americano Center for global policy. "Le informazioni girano in circoli chiusi. Mi rendo conto del problema di questo tipo di affermazioni, ma ho avuto la conferma da fonti vicine ad Al-Qaeda (Hurras al-Din)", ha twittato Hassan che così ha rivelato che a passargli la comunicazione sia stato il gruppo jihadista siriano.

Il messaggio sul social era stato rilanciato da Rita Katz, direttrice di Site, specializzata nel monitoraggio dei gruppi jihadisti. Secodno la Katz vi sarebbe una spiegazione per il silenzio del gruppo terroristico. "È tipico di Al-Qaeda non pubblicare subito informazioni rapidamente sulla morte dei suoi leader".

Se la notizia fosse confermata, per Al Qaeda sarebbe un durissimo colpo. Negli ultimi mesi l’organizzazione terroristica ha perso due membri di alto rango: Hamza Bin Laden, erede dell'ex leader, ucciso a luglio dal raid dei Navy Seal Usa al confine tra Afghanistan e Pakistan, e Abu Muhamamd al-Masri, proprio il vice di al-Zawahiri ucciso ad agosto dal Mossad a Teheran.

Nonostante tutto si ipotizza che Al Qaeda stia cercando di ricostruire l’organizzazione. Tra i massimi leader del gruppo che sono ancora latitanti e che ora potrebbero succedere ad al-Zawahiri c'è Saif Al-Adl. Il possibile nuovo capo di Al Qaeda è un ex tenente colonnello delle forze speciali egiziane, esperto di esplosivi, che si è unito alla Jihad islamica egiziana negli anni '80; arrestato per la prima volta e poi rilasciato, è andato in Afghanistan e si è unito agli uomini di Bin Laden. Secondo il think-tank specializzato Counter Extremism Project Al-Adl è stato arrestato in Iran nel 2003 e rilasciato nel 2015 in uno scambio di prigionieri. Secondo un rapporto dell'Onu, l’egiziano nel 2018 era ancora nel Paese degli Ayatollah.

Al-Adl fin dal 2001 è nell'elenco dei terroristi più ricercati dell'Fbi con una taglia di 10 milioni di dollari sulla testa.

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