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Dal test nucleare all’asse con Putin: le (possibili) prossime mosse di Kim

Kim Jong Un potrebbe adesso valutare la reazione internazionale alla sua provocazione prima di dedicarsi ad un ben più preoccupante test, questa volta nucleare. Intanto si rinsalda l'asse tra Mosca e Pyongyang

Dal test nucleare all’asse con Putin: le (possibili) prossime mosse di Kim

La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a raggio intermedio verso il Giappone ed espresso sostegno all'annessione russa delle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk, lasciando intendere la presenza di un solido asse con la Russia. Che cosa succederà adesso? La prossima mossa di Kim Jong Un potrebbe coincidere con un test nucleare da effettuare, probabilmente, dopo lo svolgimento del XX Congresso del Partito Comunista Cinese in programma il prossimo 16 ottobre.

La condanna e la risposta

L'ultimo, improvviso lancio missilistico di Pyongyang ha scatenato la reazione degli Stati Uniti e dei suoi partner asiatici coinvolti nella vicenda. I ministri degli Esteri di Usa, Giappone e Corea del Sud hanno condannato l'azione nordcoreana. Secondo quanto riportato dall'agenzia sudcoreana Yonhap ci sarebbero stati intensi contatti telefonici tra lo statunitense Antony Blinken, il giapponese Yoshimasa Hayashi e il sudcoreano Park Jin. Park e Blinken, in particolare, avrebbero condiviso l'opinione che il lancio sia una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, una "grave provocazione" e una seria minaccia per la pace e la stabilità.

Allo stesso tempo, Stati Uniti e Corea del Sud hanno condotto "esercitazioni di bombardamento di precisione". "Con la partecipazione di quattro F-15K dell'aeronautica sudcoreana e quattro caccia F-16 dell'aeronautica americana, l'F-15K sudcoreano ha sparato due bombe di tipo JDAM (joint direct attack munition) contro un bersaglio virtuale nel campo di tiro di Jikdo nel Mare occidentale", ha detto il capo di stato maggiore congiunto di Seoul.

Le prossime mosse di Kim

Tornando al lancio, si è trattato del quinto test missilistico di Pyongyang in poco più di una settimana. Dalle prime rilevazioni, gli esperti ritengono che la Corea del Nord abbia usato uno Hwasong-12 a raggio intermedio per il ventitreesimo lancio di missili da dall'inizio del 2022. Più nello specifico, quello delle scorse ore è stato il settimo missile nordcoreano a sorvolare il Giappone, il primo a farlo dal 2017.

L'azione di Kim Jong Un potrebbe essere una risposta sia alle esercitazioni militari condotte da Usa, Corea del Sud e Giappone, sia alla visita della vicepresidente americana Kamala Harris a Tokyo e a Seul. Kim potrebbe adesso misurare la reazione internazionale, in particolare di Cina e Russia, alla sua provocazione, prima di dedicarsi ad un ben più preoccupante test nucleare, anche questo il primo dal 2017.

Il think tank Center for Strategic and International Studies (Csis) ha diffuso un report sulle immagini satellitari ad alta risoluzione di Airbus Neo raccolte tra il 19 e il 29 settembre scorso sul sito di Punggye-ri che ha finora ospitato le detonazioni atomiche. Mentre tutti i preparativi sembrano completati al tunnel n.3, gli analisti di Csis hanno rilevato a sorpresa nuovi lavori in corso al tunnel n.4.

L'attività potrebbe far parte di un'espansione delle capacità di test nucleari della Corea del Nord oltre il tunnel n.3, oppure potrebbe essere parte di un presunto piano di inganno strategico, di depistaggio. Certo è che i tempi del settimo test nucleare rimangono solo ed esclusivamente nelle mani di Kim Jong Un.

Per Stati Uniti e Corea del Sud sarebbe ormai già tutto pronto.

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