Sono riprese le operazioni di salvataggio dei ragazzi, che da sabato 23 giugno sono intrappolati nella grotta di Tham Luang, in Thailandia. Dopo l'uscita, questa mattina, del quinto ragazzino, ora altri tre sono stati portati in salvo, per un totale di otto bambini. Ancora quattro quelli rimasti nella cava, insieme all'allenatore.
In quattro sono stati salvati ieri e oggi, dopo l'interruzione di alcune ore nelle operazioni, dovrebbe essere il turno degli altri otto ancora bloccati in profondità. Il primo ragazzino era emerso alle 17.40 thailandesi, le 13.40 da noi, poco dopo seguito da tre dei suoi compagni. Immediato il trasferimento in ospedale. Nonostante vengano tenuti in isolamento, per evitare il pericolo d'infezione, i primi quattro superstiti sono in buone condizioni di salute.
Per uscire dalla grotta, è stato necessario percorrere circa un chilometro in immersione, mentre i restanti tre chilometri sono stati fatti a piedi, grazie alla diminuzione del livello dell'acqua, resa possibile anche grazie alle pompe, che hanno prosciugato parte del percorso. Ogni ragazzino è stato accompagnato verso l'uscita da due sub esperti: uno apre la strada, portando la bombola d'ossigeno cui è collegato il bambino, legato a lui da una corda molto corta, mentre l'altro "chiude", aiutando il ragazzino da dietro, per evitare che sbagli strada o sbatta nelle rocce. Il percorso è lungo e tortuose e, per percorrerlo tutto, ci vogliono alcune ore, ma quando i bambini arrivano alla Camera 2 possono proseguire completamente a piedi, fino all'uscita. Fuori dalla grotta, li attende un medico che, con l'aiuto di tre infermieri, verifica le loro condizioni di salute. I bimbi sono poi affidati agli elicotteri, che li trasportano in ospedale, dove restano in isolamento, per evitare che contraggano infezioni, data la presunta debolezza del sistema immunitario.
Mancavano ancora nove persone all'appello, questa mattina, quando era ripresa la macchina dei soccorsi, che prevedeva un recupero più rapido di quello di ieri, date le piogge che continuano a cadere in Thailandia e che sono previste molto intense. Il gruppo dei "Cinghiali", la squadra di calcio, è stato diviso in quattro gruppi, il primo composto da quattro persone e gli altri da tre. Sono stati fatti uscire prima i ragazzini più deboli, poi sarà il turno di quelli che hanno saputo resistere con più forza e, infine, toccherà all'allenatore 25enne.
L'operazione era stata fermata ieri, per "preparare le forniture ossigeno, consumate quasi tutte in questa prima operazione salvataggio", come specificato dal governatore. Sembra che questa seconda fase preveda il recupero di altri quattro ragazzi, cosi come accaduto ieri.
Intanto, dopo le lacrime di gioia di ieri, oggi si trattiene ancora il fiato, nella speranza che anche gli altri ragazzini vengano portati in salvo, prima che le condizioni meteo rendano le operazioni ancora più complesse. Il capo delle operazioni si era mostrato ottimista sulla seconda fase dei soccorsi: "Tra qualche ora avremo buone notizie", aveva dichiarato. Il livello dell'acqua non sembra essere preoccupante, per il momento, e la squadra di salvataggio è composta, per la maggior parte, dagli stessi sub di ieri.
Nel corso di una conferenza stampa, il capo dei soccorsi Narongsak Osottanakorn, aveva annunciato che il primo ragazzo sarebbe uscito tra le 14.30 e le 15.30 ora italiana (le 19.30 e le 20.30 in Thailandia). La seconda missione era iniziata alle sei di questa mattina, le 11 ora locale.
Per oggi, le operazioni
di recupero si sono concluse e le cinque persone rimanenti all'interno della cava, quattro bambini e l'allenatore 25enne, dovranno aspettare domani, secondo quanto riporta la Cnn, che cita un testimone oculare, vicino alle squadre di soccorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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