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Tre persone sono state fermate per l'attacco a Marsiglia

Si lavora per capire se l'aggressore avesse davvero dei legami con i jihadisti

Tre persone sono state fermate per l'attacco a Marsiglia

Continuano in Francia le indagini su quanto avvenuto a Marsiglia, dove due cugine ventenni sono morte per mano di Ahmed Hanachi, cittadino tunisino che fino a tre ann viveva ad Aprilia, in Italia e che ha accoltellato a morte le due di fronte alla stazione Saint-Charles.

Tre persone sono state fermate oggi nell'ambito delle indagini, mentre si lavora anche per stabilire se la rivendicazione arrivata da parte dell'Isis (Stato islamico) sia fondata e ci siano prove di conoscenze jihadiste per il tunisino.

In passato sposato con un'italiana, Hanachi aveva accumulato alcuni arresti spaccio e furto, ma poi era sparito nel nulla. Fermato dalla polizia di Lione a ventiquattr'ore dall'aggressione, era stato rilasciato per insufficienza di prove, nonostante su di lui gravassero accuse per rapine e taccheggio.

Originario di Biserta, si era servito in passato di almeno sette identità diverse, ma nonostante fosse noto da dodici anni ai francesi per reati minori, non era schedato come potenziale jihadista.

Tra i punti emersi dopo Mrsiglia anche un soggiorno nell'area di Latina che ha inizialmente fatto associare la figura di Hanachi a quella di Amri, l'attentatore di Berlino ucciso a Sesto San Giovanni. Secondo fonti della sicurezza sentite dall'AdnKronos non ci sarebbero però al momento elementi che facciano pensare a un legame tra i due.

La procura di Roma aprirà comunque un fascicolo per associazione con finalità di terrorismo contro ignoti.

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