Tre israeliani uccisi in Cisgiordania. Hamas: "È l'intifada"

Sparatoria al posto di frontiera. Ucciso l'attentatore, che aveva regolare permesso

Tre israeliani uccisi in Cisgiordania. Hamas: "È l'intifada"

È arrivato a Har Adar questa mattina dall'ingresso utilizzato dai palestinesi che lavorano nell'insediamento israeliano, poco lontano da Gerusalemme. E qui è stato fermato dalle guardie di frontiera, che sospettavano del 37enne. Poco dopo ha aperto il fuoco, con un'arma celata sotto la maglietta, uccidendo tre israeliani e ferendo una quarta persona.

Sotto i colpi del palestinese sono morti il primo sergente Solomon Gabariya, 20enne ufficiale della polizia di frontiera originario di Beer Yakov e due guardi di sicurezza. Il coordinatore della sicurezza di Har Adar è rimasto colpito, ma è ancora in vita.

Il responsabile dell'attacco - scrive il quotidiano israeliano Haaretz - è un uomo residente a Beit Surik, un villaggio nella Cisgiordania settentrionale. Ucciso nella sparatoria, aveva un permesso per lavorare negli insediamenti. Dopo l'aggressione l'esercito israeliano ha isolato il villaggio, da cui i residenti potranno uscire soltanto per "ragioni umanitarie".

"L'attacco terroristico nell'area di Gerusalemme è un nuovo capitolo nell'Intifada di Al-Quds - ha tuonato poco dopo Hazzam Qassam, portavoce

di Hamas - che ha provato che tutti i tentativi di 'giudaizzare' la città non cambieranno il fatto che Gerusalemme sia una città araba e islamica, i cui residenti e turisti pagheranno con la vita e il sangue".

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