Trump contro gli immigrati: "Sono come serpenti velenosi"

Il candidato alle primarie repubblicane torna ad attaccare gli immigrati, promettendo un muro al confine tra Messico e Florida. Nel frattempo potrebbe essere indagato per istigazione ai disordini in Carolina del Nord

Trump contro gli immigrati: "Sono come serpenti velenosi"

Donald Trump ne ha fatta un'altra. Il candidato favorito alle primarie del Partito repubblicano Usa torna ad attaccare gli immigrati, che in un discorso all'aeroporto di Youngstown, in Ohio, ha paragonato a "serpenti velenosi".

"Dobbiamo sapere chi entra in casa nostra", ha spiegato il tycoon alla folla, citando il testo di una canzone di Al Wilson del 1968, dal titolo appunto "Il serpente". Nella canzone si racconta la storia di una donna che accoglie in casa un serpente malato: una volta curato, l'animale morde la donna uccidendola con il suo veleno.

Una metafora sin troppo esplicita per un uomo politico che continua a ribadire la volontà di costruire un muro al confine tra Messico e Florida, a spese peraltro dei messicani. "Se non c'è frontiere non c'è Paese", ha scandito Trump in un comizio tenuto ieri a Tampa, in Florida.

Nel frattempo però i toni accesi della campagna elettorale potrebbero costare cari al magnate dell'immobiliare: le autorità della Carolina del Nord stanno vagliando l'ipotesi di indagare Trump per istigazione ai disordini.

Nel mirino ci sono gli scontri andati in scena settimana scorsa a Fayetteville, quando un contestatore è stato preso a pugni da un supporter del tycoon.

Che però sembra impermeabile ad ogni critica e più determinato che mai a raggiungere il proprio obiettivo, ormai a portata di mano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica